Dati Istat-Iss choc sull’aumento dei decessi a marzo

Istat e Istituto superiore di sanita’ (Iss) hanno calcolato una mortalita’ nel Paese aumentata a marzo quasi del 50% rispetto alla media degli ultimi anni, con un picco abnorme di +568% a Bergamo. E’ l’impatto del coronavirus, le cui vittime potrebbero essere alla fine parecchie migliaia in piu’. Le cifre giornaliere scontano i pochi tamponi fatti a causa del ponte del Primo maggio: 37.631 domenica, quasi la meta’ della media degli ultimi giorni. Di conseguenza i casi individuati sono di meno, 1.221 i nuovi positivi (compresi deceduti e guariti), con il totale a quasi 212 mila. I dimessi sono 82.879, ossia 1.225 piu’ del giorno precedente. Salgono invece a 29.079 le vittime, con un incremento di 195 che fa seguito all’aumento minimo di 174 di domenica, il piu’ basso dal 14 marzo. La percentuale di positivi trovati sui casi testati e’ del 5,3%, escludendo i tamponi ripetuti, circa il 40% del totale (del 3,2% se invece si includono).

Il Comitato tecnico scientifico ha indicato il 3% come soglia di sicurezza. La Lombardia e’ al 12,8%, l’Emilia Romagna al 6,9, il Piemonte al 7,3, ben sopra la media nazionale. In generale il numero di tamponi fatti dovra’ essere il piu’ alto possibile nella Fase 2. I posti occupati in terapia intensiva scendono ancora, come da settimane, stavolta di 22 unita’, portandosi a 1.479 totali (solo l’1% dei malati). Sara’ uno degli indicatori chiave del periodo delle riaperture appena iniziato: intorno al 30% di letti in rianimazione occupati da pazienti Covid scattera’ l’allerta. Al momento la Lombardia e’ al 33%, l’Emilia Romagna al 30%, il Piemonte al 28% (dati Bankitalia-Cattolica-Regioni elaborati da SkyTg24).

Nella regione piu’ colpita si conferma comunque il calo dei ricoverati, con 63 morti e una situazione stabile a Milano. Nell’altra Italia c’e’ l’Umbria, al secondo giorno senza nuovi casi. Il numero delle vittime di Covid 19 potrebbe pero’ essere molto piu’ alto, in particolare nelle zone ‘cratere’. Istat e Iss nel report su ‘Impatto dell’epidemia sulla mortalita’ totale della popolazione residente’ indicano un aumento del 49,4% a marzo (e nell’ultima settimana di febbraio) rispetto al periodo 2014-2019. La percentuale schizza al 568% in piu’ a Bergamo, citta’ simbolo con le bare portate via sui mezzi militari. A Cremona i decessi sono 4 volte tanto, quasi 3 volte a Brescia

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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