Gli 841 prodotti italiani a marchio Dop Igp hanno raggiunto 16,6 miliardi di euro di valore

Gli 841 prodotti italiani a marchio Dop Igp, nel 2020, hanno raggiunto 16,6 miliardi di euro di valore alla produzione, con un calo del 2% rispetto all’anno precedente. Un patrimonio che rappresenta il 19% del fatturato totale dell’agroalimentare nazionale, che ha saputo reggere anche sul fronte dell’export rimasto stabile con 9,5 miliardi di euro, il 20% delle vendite totali del settore. Sono i dati che emergono dal XIX Rapporto Ismea-Qualivita sulla Dop economy, confermando il lavoro capillare di 200 mila operatori e 286 Consorzi di tutela dei comparti cibo e vino in tutte le regioni italiane.

Secondo il rapporto si scopre che il comparto agroalimentare certificato vale 7,3 miliardi di euro alla produzione (-3,8%), mentre il vitivinicolo imbottigliato 9,3 miliardi (-0,6%) e quello sfuso 3,3 miliardi. Tra le diverse le categorie, svettano i formaggi con 4,2 miliardi, seguiti dai salumi con 1,9 miliardi; bene gli aceti balsamici con 368 milioni,, ma soprattutto gli ortofrutticoli che, con 118 denominazioni, generano un valore di 404 milioni di euro; e questo soprattutto grazie a mele (+44%), frutta a guscio (+31%), agrumi (+25%) e frutta estiva (+17%). Di rilievo i dati relativi al peso territoriale delle produzioni Dop e Igp. Se da un lato restano predominanti in termini di valori le regioni del Nord Italia, tuttavia, e’ tra quelle del Sud che si registrano i maggiori progressi. Le prime cinque regioni a marchio Ue per valore sono nell’ordine Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana, mentre le prime tre provincie sono Treviso, Parma e Verona. Tuttavia, nel 2020 il Mezzogiorno e Isole hanno messo a segno un incremento del fatturato rispetto all’anno precedente del 7,5% con in prima fila Puglia e Sardegna, con produzioni come l’Arancia Rossa di Sicilia o la Pasta di Gragnano entrambe Igp. Un grande patrimonio insidiato dal falso Made in Italy agroalimentare nel mondo che, secondo la Coldiretti, vale oltre 100 miliardi di euro, sottraendo risorse e opportunita’ di lavoro e mettendo a rischio la tenuta e il futuro della Dop Economy.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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