In Italia a rischio 1 miliardo di fondi Ue contro Neet, l’allarme della Cgil

In Italia, circa 1,7 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni non studiano, non lavorano e da oltre 6 mesi non seguono un percorso formativo. E’ quanto emerge dal rapporto di ActionAid e Cgil “Neet: giovani in pausa”.
L’Italia è il secondo paese nell’Ue con il più alto tasso di Neet (16,1%) – preceduto solo dalla Romania (19,8%) – e rischia di dover restituire all’Europa circa 1 miliardo di euro per il mancato utilizzo delle risorse del Programma Operativo Nazionale – Iniziativa Occupazione Giovani.

Per contrastare il fenomeno Neet, l’Italia ha avuto a disposizione circa 2,7 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 e secondo la Ragioneria generale dello Stato a febbraio 2024, i pagamenti certificati ammontavano a 1,6 miliardi, ovvero il 62% dei fondi stanziati. “È doveroso però specificare – precisa il rapporto – che si tratta di dati che restituiscono un quadro provvisorio che, se confermato al termine della rendicontazione, richiederà all’Italia di restituire all’Unione europea circa 1 miliardo di euro, mancando l’opportunità di contrastare un fenomeno che si stima costi allo Stato italiano circa 25 miliardi l’anno, l’1,4% del Pil italiano”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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