Indice di fiducia in calo di 12 punti rispetto al trimestre precedente

“L’impatto della guerra sul sistema economico rimane di difficile misurazione e si innesta all’interno di una fase del ciclo caratterizzata da miglioramenti di alcuni settori economici, degli investimenti e delle condizioni del mercato del lavoro. Le reazioni allo shock determinato dal conflitto e’ al momento eterogenea tra gli operatori. Le famiglie mostrano maggiori preoccupazioni: a marzo l’indice di fiducia e’ sceso di circa 12 punti rispetto al trimestre precedente, condizionato dai giudizi negativi sul clima economico e su quello futuro”. Lo ha riferito l’Istat nella nota mensile di marzo sull’andamento dell’economia: “Tra le imprese, l’andamento della fiducia e’ differenziato tra comparti. Quella nel settore delle costruzioni e’ ancora a livelli massimi mentre e’ diminuita la fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi, anche se nel turismo si segnala un deciso miglioramento. In particolare, le imprese manifatturiere hanno evidenziato un aumento della quota di chi segnala ostacoli all’attivita’ di esportazione”.

L’Istat ha inoltre riferito che: “Ipotizzando per marzo un livello dell’attivita’ economica uguale a quello di febbraio, nel primo trimestre 2022 la produzione industriale segnerebbe un calo dello 0,9 per cento. L’attuale tasso di investimento, sui livelli del 2008, e l’ancora elevata propensione al risparmio potrebbero rappresentare dei punti di forza per la ripresa della crescita economica incidendo sulle aspettative degli operatori”. Infine l’Istat ha concluso lo scenario delle prospettive e ha affermato: “In questo scenario, la forte accelerazione dell’inflazione, condizionata dall’andamento dei prezzi dei beni energetici, costituisce ancora il principale rischio al ribasso a cui si associano i possibili effetti negativi legati al rallentamento del commercio internazionale e all’apprezzamento del dollaro”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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