Oltre sette occupati su 10 (per un totale di 16,6 milioni di lavoratori) non hanno la possibilita’ di decidere l’orario di inizio e/o fine della propria giornata lavorativa. Per i lavoratori dipendenti l’orario e’ definito dal datore di lavoro mentre i vincoli che incontrano i lavoratori autonomi sono riferiti alle esigenze dei clienti o dalle norme. Cosi’ il report Istat-Eurostat sull’organizzazione del lavoro in Italia. Secondo le rilevazioni il 16,4 per cento degli occupati ha piena autonomia nella scelta e un ulteriore 12,0 per cento, pur dichiarandosi autonomo, e’ soggetto ad alcune limitazioni. Gli uomini, i lavoratori dai 50 anni in su e quelli con titolo di studio elevato, le categorie tradizionalmente piu’ forti nel mercato del lavoro, hanno maggiori margini di flessibilita’ oraria: piu’ spesso degli altri lavoratori possono decidere l’orario della giornata lavorativa e piu’ facilmente possono accedere a permessi e a ferie, anche con breve preavviso. Piu’ costrittive sono invece le condizioni lavorative di stranieri, giovani, donne e delle persone con un basso titolo di studio. Per i lavoratori dipendenti l’orario e’ stabilito dal datore di lavoro nella quasi totalita’ dei casi (85,0 per cento) e le condizioni sono ancora piu’ vincolanti per i dipendenti a termine (90,9 per cento a fronte dell’83,8 per cento dei dipendenti a tempo indeterminato).
Secondo le rilevazioni Istat Eurostat la maggior parte dei datori di lavoro e degli autonomi puri senza dipendenti godono invece di ampia autonomia nella definizione della propria giornata lavorativa (57,2 per cento per gli autonomi nel complesso, 63,8 per cento e 58,4 per cento rispettivamente per datori di lavoro e autonomi puri). In posizione intermedia, a conferma della loro natura ibrida, si collocano i dependent contractor, tra i quali poco piu’ di un terzo, il 36,1 per cento, decide autonomamente (il 43,5 per cento ha un orario stabilito da terzi, clienti o normativa). La possibilita’ di assentarsi dal lavoro per qualche ora con breve preavviso e’ un aspetto centrale della flessibilita’ oraria e della conciliazione dei tempi di vita e lavoro; nel complesso, il 73,1 per cento degli occupati dichiara di poterlo fare con una certa facilita’: il 39,2 per cento dichiara di poter prendere ore abbastanza facilmente e il 33,9 per cento molto facilmente.