Istat: 9,7 milioni di lavoratori in attesa di rinnovo del contratto

Alla fine di settembre 2020,i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica (24 contratti) riguardano il 21,2 per cento dei dipendenti – circa 2,6 milioni – e un monte retributivo pari al 22,2 per cento del totale. Cosi’ l’Istat nella nota relativa ai contratti collettivi e retribuzioni contrattuali. Nel periodo luglio-settembre 2020 sono stati recepiti tre accordi – alimentari, vetro, gomma e materie plastiche – e nessun contratto e’ scaduto. I contratti che a fine settembre 2020 sono in attesa di rinnovo sono 49 e coinvolgono circa 9,7 milioni di dipendenti – il 78,8 per cento del totale-cui corrisponde un monte retributivo pari al 77,8 per cento. Entrambe le quote sono inferiori a quelle osservate alla fine del trimestre precedente (82,4 per cento e 81,6 per cento a giugno 2020)e ampiamente superiori a quelle registrate a settembre 2019 (44,0 per cento e 46,2 per cento rispettivamente). Il tempo medio di attesa di rinnovo,per i lavoratori con contratto scaduto, e’ molto simile a quello registrato a settembre 2019 (17,9 contro 18,0 mesi), mentre l’attesa media, calcolata sul totale dei dipendenti, e’ quasi doppia (14,1 contro 7,9 mesi). La retribuzione oraria media,a settembre, e’ cresciuta dello 0,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2019.

Secondo l’istituto di statistica anche l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie e’ aumentato: dello 0,1 per cento rispetto ad agosto 2020 e dello 0,5 per cento rispetto a settembre 2019.Quest’ultimo e’ sintesi dell’aumento pari allo 0,8 per cento per i dipendenti dell’industria e allo 0,5 per cento per quelli dei servizi privati e della stabilita’ per i dipendenti della pubblica amministrazione e dell’agricoltura. Piu’ in dettaglio, i settori che presentano gli aumenti tendenziali piu’ elevati sono quelli dell’energia elettrica e gas (+2,8 per cento),del credito e delle assicurazioni (+2,2 per cento) e dell’edilizia(+1,6 per cento). L’incremento e’ invece nullo per i settori agricoltura, legno, carta e stampa, commercio, farmacie private, telecomunicazioni, altri servizi privati e pubblica amministrazione.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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