Istat, nel quarto trimestre +80mila occupati, +571mila su anno

Nel quarto trimestre del 2021 si registrano 80mila occupati in più (+0,4%) rispetto al trimestre precedente. Lo rileva Istat in una nota.Nel 2021 l’aumento dell’occupazione è del 2,6% per 571mila unità. “L’aumento tendenziale dell’occupazione si riflette sul tasso di occupazione che risulta in crescita di +1,9 punti rispetto al quarto trimestre 2020, a fronte della diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività (-0,7 e -1,6 punti, rispettivamente)”, spiega l’Istat.

Si registra un lieve aumento della disoccupazione (+66 mila, +2,9%) e un intenso calo degli inattivi di 15-64 anni (-460 mila, -3,3%). Il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,8 punti percentuali in un anno) e il tasso di disoccupazione sale al 9,5% (+0,2 punti in un anno). La crescita dell’occupazione ha riguardato soltanto i dipendenti a termine (+280 mila, +10,7%).

Gli occupati in media annua 2021 sono 22 milioni 554 mila e rispetto al periodo pre-pandemia (media 2019) sono 555 mila in meno. (-2,4%). Questo dato e’ sintesi di un progressivo miglioramento nel corso dell’anno: la distanza con il 2019 era di -944 mila occupati nel primo trimestre, e’ scesa a -732 mila nel secondo, a -341 mila nel terzo e ha raggiunto i -205 mila nel quarto trimestre. Questo risultato tuttavia – spiega l’Istat – “e’ anche frutto della dinamica in diminuzione della popolazione in eta’ lavorativa”. Il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,8 punti percentuali in un anno), recuperando circa la meta’ del calo registrato nel 2020 sul 2019 . La crescita dell’occupazione ha coinvolto il lavoro a tempo pieno (+88 mila, +0,5%) ma soprattutto quello a tempo parziale (+81 mila, +2,0%). Nel 2021 torna a crescere il numero delle persone in cerca di occupazione (+66 mila), per effetto dell’aumento di quanti cercano lavoro da almeno un anno (quelli di lunga durata mentre i disoccupati di breve durata diminuiscono) la cui incidenza sul totale dei disoccupati sale al 56,8% (+5,1 punti in un anno). I disoccupati in media annua sono 2 milioni 367mila. Nella ricerca di lavoro continua a prevalere l’uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica piu’ diffusa, sebbene in calo (75,9%, -1,6 punti); risultano invece in crescita alcune azioni di ricerca piu’ formali, come l’invio di domande/curriculum (64,0%, +2,3 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (28,4%, +3,5 punti). E’ in leggero calo la quota di disoccupati che dichiarano di essersi rivolti al Centro pubblico per l’impiego (17,9%, -0,8 punti). Dopo sei anni di calo ininterrotto e il consistente aumento registrato nel 2020, nel 2021 il numero di inattivi di 15-64 anni torna a diminuire (-460 mila, -3,3% in un anno), Diminuiscono gli scoraggiati (-265 mila, -19,1%). I divari di genere si riducono e tornano ai livelli pre-pandemia, a seguito di un aumento piu’ marcato tra le donne di occupazione e disoccupazione e una diminuzione piu’ forte dell’inattivita’. Nel 2021, infatti, si e’ registrato un aumento degli occupati di 113 mila donne e di 56mila uomini.. Il Mezzogiorno e’ la ripartizione che mostra l’aumento di occupazione (+76mila unita’) e la diminuzione dell’inattivita’ piu’ consistenti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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