Lavoro, occupazione giovanile in aumento del 13 per cento in Italia nel 2022

Ricambio generazionale al palo, struttura della popolazione attiva in forte squilibrio, ma anche importanti opportunita’ lavorative per i giovani e giovanissimi. E’ questo il quadro emerso durante il convegno ‘Lm Day: PaNDA2023′ destinato agli sbocchi professionali degli studenti dei corsi di laurea magistrale organizzato dal dipartimento di Scienze politiche e Sociali dell’Universita’ di Pavia, diretto dalla professoressa Silvia Figini, in collaborazione con l’Istat, cui ha partecipato in video collegamento l’assessore regionale all’Universita’, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi. Da Roma ha inviato un messaggio il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Dai dati illustrati da Giulia De Candia e Flavio Verrecchia dell’ufficio territoriale Area Nord-Ovest, e Sabrina Stoppiello del Servizio Statistiche strutturali sulle imprese, considerando la popolazione attiva per ogni 143 senior ci sono 100 junior. Il tasso di occupazione giovanile 15-24 anni e’ aumentato in Italia del 13 per cento nel 2022 rispetto al 2021, quello della fascia 25-34 anni del 5 per cento con una variazione del 26 per cento dal 2015. I settori dei servizi, del terziario avanzato, sono gli ambiti in cui a livello nazionale i nuovi lavoratori troveranno maggiori opportunita’ di impiego.

 

Entrando invece piu’ nel merito dei dati illustrati durante i lavori, l’assessore ha fatto notare che “Le lauree magistrali solitamente sono il preludio a un percorso di specializzazione e spesso sono fondamentali per poter aumentare le opportunita’ lavorative. Il disallineamento che in Italia esiste tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro e’ un mio ‘pallino’. Penso che la politica sia chiamata a trovare una soluzione per colmare questo gap che negli ultimi 20 anni e’ costato 15 punti di Pil rispetto alla Germania che, invece, ha avuto la grande capacita’ di unire mondo del lavoro e mondo dell’Universita’. L’offerta magistrale che questo Ateneo propone agli studenti e’ di altissimo profilo, quindi facilmente spendibile, e oltretutto integra spesso al percorso di studi base anche un tirocinio o uno stage in un’azienda. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per capire dove guardera’ il mondo del lavoro da qui ai prossimi 10 anni. E allora dobbiamo sfruttare questa capacita’ di informazione per collegarlo sempre piu’ mondo a quello degli studenti”. E’ squilibrato invece il rapporto generazionale tra chi sta per andare in pensione e chi sta per entrare nel mondo del lavoro. A livello nazionale, infatti, il confronto tra la fascia di popolazione di eta’ compresa tra i 60 e i 64 anni e quella che ha tra i 15 e i 19 anni mostra che nel 2022 l’indice di ricambio e’ stato di 141 punti percentuali. Questo significa che, in Italia, a fronte di 141 persone attive anziane ci sono 100 giovanissimi in eta’ da lavoro. Un altro dato significativo riguarda l’indice di struttura della popolazione attiva: il rapporto percentuale nazionale tra quella in eta’ lavorativa piu’ senior (40-64 anni) e quella piu’ giovane (15-39 anni) e’ di 143 punti percentuali.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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