Mise, 138 i tavoli di crisi aperti

Sono 138 i tavoli di crisi aperti al Ministero dello sviluppo economico, con circa 210 mila dipendenti coinvolti (senza contare l’indotto). Parte con questi numeri il 2019 sul fronte delle crisi aziendali. Situazioni di difficoltà che ormai caratterizzano molti settori dalla siderurgia all’agroalimentare, con le crescenti difficoltà della grande distribuzione organizzata, e affliggono il territorio senza grandi distinzioni tra Nord e Sud ma con una particolare concentrazione nel Centro.

Sul tavolo del Mise ci sono vertenze per Alitalia e Ilva, cui si sono aggiunte di recente Piaggio Aero e Bombardier, situazioni di difficoltà che si protraggono da anni come l’Aferpi di Piombino e l’Alcoa di Portovesme, marchi storici come Pernigotti, varie aziende dell’agroalimentare dal caffè Hag alla Novelli, e tanti nomi della grande distribuzione, che sta attraversando una particolare situazione di difficoltà, da IperDì a diverse Coop. Nel settore dei trasporti è soprattutto il ferroviario a soffrire di più, con le situazioni di difficoltà dell’ex Firema e recentemente di Bombardier, che a settembre ha annunciato di non poter garantire il mantenimento del sito di Vado Ligure: il Governo ha chiesto alla società canadese di mettere in campo in tempi brevi “tutte le azioni necessarie a garantire la strategicità del sito produttivo” e il tavolo è stato aggiornato alla fine di gennaio.

In Abruzzo si sta risolvendo positivamente la crisi della Honeywell di Atessa: la vertenza sembra infatti ormai ben avviata, con l’acquisizione dello stabilimento da parte di Baomarc Automotive Solutions, azienda leader nel campo della siderurgia, con un investimento da 1,85 milioni e il reinserimento di 162 lavoratori. A gennaio si riparte con un’agenda fitta per il Mise, con numerosi tavoli, da IperDì a Ferroli, dalle Acciaierie di Terni al Bombardier e Piaggio Aero. Gennaio sarà un mese cruciale anche per Alitalia: il salvataggio dell’ex compagnia di bandiera è nelle mani di Fs che entro il 31 gennaio deve mettere a punto il piano industriale. I sindacati intanto si sono dati appuntamento con il ministro Di Maio per una verifica verso metà gennaio.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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