Prima della pandemia il ricorso a forme di lavoro agile era sostanzialmente irrilevante, circa l’1% nel 2019 secondo l’Istat. I provvedimenti del Governo hanno portato in smart working un dipendente della Pa su tre (il 33%) nel secondo trimestre 2020. E’ quanto emerge dal rapporto presentato a Forum Pa 2021 dove viene spiegato che si tratta di “un buon risultato, anche se avrebbero potuto essere oltre il doppio, considerando che il 64,9% delle professioni della Pa si potrebbe svolgere anche a distanza”. Lo smart working, oltre a far sperimentare alle organizzazioni pubbliche una modalita’ inedita di organizzazione del lavoro e’ stato determinante per preservare i posti di lavoro: nei primi tre trimestri del 2020, tra i diversi settori economici solo la Pa non ha subito contraccolpi occupazionali della crisi (con posizioni lavorative e monte ore lavorate pressoche’ invariate). (A
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