Nel 2020 si prevede un forte calo delle transazioni del mercato immobiliare nel settore residenziale con una percentuale in diminuzione del 17,1% . Per poter rivedere una crescita si dovrà attendere il biennio 2022-2023. A scattare la fotografia del comparto immobiliare e’ una analisi realizzata da Nomisma in collaborazione con Intesa Sanpaolo Private Banking. I primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da una flessione consistente dei livelli di compravendita, con una variazione tendenziale del -15,5% nel primo trimestre, a cui e’ seguito un calo ancora piu’ intenso del 27,2% nel secondo trimestre. Nel segmento corporate, secondo Nomisma, il drastico calo di interesse per i settori alberghiero e commerciale e’ stato in parte compensato dal balzo in avanti compiuto dalla logistica e dalla sostanziale tenuta del segmento direzionale. Nel primo semestre l’erogazione di mutui ha registrato una flessione dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie alla finalizzazione di pratiche avviate pre-lockdown. Il terzo trimestre dovrebbe essere stato sostanzialmente favorevole, “ma le attese sul quarto trimestre sono piu’ fosche”, con una flessione del 6,4% nello scenario “Base” e dell’8,7% nello scenario “hard”. Le incertezze sull’andamento pandemia e sulla ripresa economica accreditano per il 2021 uno scenario per le compravendite simile a quello dell’anno in corso, con un risultato complessivo di 495 mila transazioni nello scenario piu’ favorevole e di 467 mila nello scenario piu’ avverso. Per l’istituto bolognese la ripresa sara’ lenta e graduale e si manifestera’ nel biennio 2022-2023, relegando il mercato, almeno fino al 2023, al di sotto delle 600 mila transazioni. Analizzando nello specifico il mercato nelle citta’ emerge che saranno Milano e Bologna le prime a evidenziare segnali di crescita a partire dal 2022, cui seguiranno Firenze, Venezia, Palermo e Cagliari nel 2023. I cali piu’ intensi riguarderanno Torino, Genova e Roma, con un andamento deflattivo per tutto il triennio considerato.
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