La percezione del rischio di criminalità conferma la tendenza al peggioramento iniziata nel 2022. Nel 2023 aumenta la quota di famiglie le quali affermano che la zona in cui vivono è molto o abbastanza a rischio di criminalità, arrivando al 23,3% (+1,4 punti percentuali rispetto al 2022). Nonostante questa crescita, il valore rimane migliore rispetto al periodo pre-pandemico (25,6% nel 2019). E’ quanto emerge dall’undicesima edizione del Rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile. Dal 2021, con l’allentamento delle misure restrittive e il ritorno alla normalità, i reati predatori hanno mostrato una lieve crescita, proseguita anche nel biennio 2022-2023. Nel 2023 il tasso di vittime di furti in abitazione si attesta all’8,3 per 1.000 famiglie (7,6 nel 2022) e quello delle vittime di borseggi a 5,1 persone ogni 1.000 abitanti (4,6 nel 2022). Hanno subito rapine 1,1 persone ogni 1.000 abitanti, un valore sostanzialmente stabile rispetto all’1,0 nel 2022. Nonostante questa crescita, nel 2023 il tasso delle vittime di furti in abitazione rimane al di sotto dei valori pre-pandemia, mentre i borseggi e le rapine sono tornati sui valori del 2019.
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