“Secondo le stime preliminari, nel mese di maggio 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3 per cento (dal +1,1 del mese precedente)”. Lo ha riferito l’Istat nel consueto report mensile sui prezzi al consumo: “L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +9,8 di aprile a +13,8 a causa dei prezzi della componente non regolamentata (che accelerano da +6,6 per cento a +12,6) mentre quelli della componente regolamentata continuano a registrare un forte incremento ma stabile (+16,8 come ad aprile). Tale dinamica e’ compensata in misura limitata dall’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,7 a -0,1)”. E ancora: “L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,3 e quella al netto dei soli beni energetici decelera e si porta a +0,2 (da +0,3 di aprile)”.
Ma non e’ tutto: “La variazione congiunturale nulla dell’indice generale e’ dovuta a dinamiche opposte: da una parte, la crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,1) e degli Alimentari non lavorati (+0,9), dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8)”. E quindi: “L’inflazione acquisita per il 2021 e’ pari a +1,2 per l’indice generale e a +0,6 per cento per la componente di fondo”. Infine l’Istat ha reso noto che: “I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona amplificano di poco la loro flessione (da -0,7% a -0,8%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,0 per cento a +1,5). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3 per cento (da +1,0 del mese precedente)”.