Rapporto Adepp, cresce il numero dei professionisti in Italia ma le retribuzioni dei giovani sono basse

I professionisti, iscritti a Ordini e Collegi e associati alle Casse di previdenza private, hanno oltrepassato l’asticella di 1,68 milioni (+1% in un anno). Gli under40, però “guadagnano 1/3 degli over50”: mediamente, se nel 2020 i redditi sono pari a circa 15.100 euro per chi ha meno di 30 anni e ha poco meno di 28.000 euro nella fascia 30-40 anni, dai 50 ai 60 si superano i 50.000 euro, con punte di oltre 58.000 per la componente maschile. E’ quanto emerso dall’XI Rapporto dell’Adepp, l’Associazione degli Enti pensionistici, presentato oggi, a Roma; il comparto, globalmente, custodisce un patrimonio del valore di 100 miliardi e, con l’avvento del Covid-19, ha erogato 600 milioni di aiuti di welfare. Nel 2020, inoltre, le entrate contributive sono state pari a 11,1 miliardi e gli iscritti hanno avuto 626.000 prestazioni (pari a 7,4 miliardi di uscite). Nell’ultimo anno, il reddito nominale dei liberi professionisti e’ cresciuto del 3,4% (la media e’ pari a 36.772 euro, nell’annualita’ precedente era di 35.541 euro), ma il ‘tasto dolente’ del settore e’ il divario dei guadagni che vede penalizzate tanto le giovani generazioni, quanto le donne (che dichiarano il 45% in meno dei loro colleghi), ma pure coloro che esercitano l’attivita’ lavorativa al Sud: mediamente, nel Mezzogiorno si arriva a dichiarare 24.383 euro, al Nord si sfiorano i 47.000 euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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