Un’Italia divisa sostanzialmente a metà nelle previsioni sull’eventualità di future restrizioni a causa del Covid-19 e che, rispetto ad un anno fa, percepisce una maggiore fragilità complessiva riferita, con punte particolarmente elevate, alle prospettive future e al senso di comunità, con forti preoccupazioni per la situazione economica e l’occupazione. Sono le principali indicazioni che emergono dai risultati di un sondaggio condotto nell’ambito dell’Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra Swg e Area Studi Legacoop per testare opinioni e percezioni della popolazione di fronte ai problemi determinati dal Covid-19. Con la risalita dei contagi registrata dopo la decrescita estiva, il 46% degli italiani ritiene che non serviranno ulteriori limitazioni, mentre il 40% teme che il governo potrebbe ricorrere ad un nuovo lockdown (il 47% nel ceto popolare). La percezione di maggiore fragilità complessiva del nostro paese viene espressa da quasi otto italiani su dieci (per l’esattezza il 78%) e con un’incidenza maggiore nei ceti medio basso (83%) e popolare (81%). Una percezione che investe molti aspetti della vita dei cittadini, ma con gradazioni diverse. Ai primi posti si collocano le prospettive future (la percezione di fragilità si attesta al 64%, ma sale al 68% nel ceto medio basso) e il senso di comunità (53%, ma 65% nel ceto popolare), seguite, con il 51%, dalla propensione a fare acquisti (il 61% nel ceto medio-basso) e dalla situazione psicologica. Tengono maggiormente la salute e la famiglia, che chiudono la classifica rispettivamente con il 40% e il 34%.
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