Tasse, tre miliardi per tagliare il cuneo fiscale dei lavoratori

Il calo del deficit ha creato un ‘tesoretto’ di 3 miliardi che il Governo si prepara ad usare subito per tagliare il cuneo fiscale ai redditi medio-bassi. E’ la rotta tracciata dal primo Documento di economia e finanza del governo Meloni, che imposta il percorso dei conti pubblici nel prossimo triennio.

Il Def 2023 approvato dal consiglio dei ministri conferma l’approccio “prudente e realistico” con cui il governo ha costruito già la legge di bilancio e il Dpb, con l’obiettivo di “mostrare serietà e affidabilità” ai mercati e all’Ue. Il punto di partenza è un contesto economico-finanziario in cui si sono affievoliti gli effetti negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia, ma pesa l’incertezza legata oltre che alla guerra, al rialzo dei tassi di interesse e all’affiorare delle crisi delle banche. Ma nonostante questo, l’economia italiana continua a mostrare “una notevole dose di resilienza e vitalità”, assicura il Ministero dell’economia e delle finanze. A dare fiducia è anche il fatto che i più recenti indicatori “segnalano che nei primi mesi del 2023 l’economia del Paese ha ripreso a crescere”. Di qui la scelta di fissare l’asticella del Pil per quest’anno al +1%, alzando di 4 decimali la previsione dello 0,6% fatta a novembre nella Nadef. La cautela è invece evidente nelle stime per gli anni successivi: la crescita per il 2024 viene rivista al ribasso al +1,5% (dal +1,9% della Nadef), mentre per gli anni successivi non si attende alcuna spinta sul Pil, con le stime tendenziale e programmatica allineate all’1,3 e all’1,1%. Con l’obiettivo di garantire la sostenibilità dei conti pubblici, il Def prevede poi una graduale riduzione del deficit e del debito (che dal 144,4% di quest’anno scenderà progressivamente fino al 140,4% nel 2026). E’ previsto un andamento discendente anche per la pressione fiscale, che dovrebbe passare dal 43,3% nel 2023 al 42,7% entro il 2026.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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