Unimpresa, in 10 anni spariti 10.579 sportelli bancari (-35%)

Sono 10.579 gli sportelli (-34%) e 42.170 i dipendenti bancari (-14%). Un dat. E sempre meno banche, diminuite di 236 unita’ (-35%) dal 2014 al dicembre scorso. Sono i calcoli Centro studi di Unimpresa, secondo cui sono 4,5 milioni le persone che vivono nei 3.312 comuni privi di un’agenzia bancaria e oltre 1 milione le imprese e le partite Iva sprovviste del supporto bancario. Su scala nazionale, la ritirata dai territori e’ costante e progressiva in tutto il periodo osservato alla fine del 2023 le filiali degli istituti di credito erano 20.161, in discesa del 3,93% rispetto al 2022, quando il totale si era attestato a quota 20.985. Nell’ultimo anno, le banche del Paese hanno chiuso altre 824 agenzie, con un record in Lombardia di 203 chiusure (-5%). Secondo il rapporto Unimpresa, nel 2014 gli sportelli bancari erano 30.740, le banche 664 e i loro dipendenti 303.595.

La variazione e’ negativa su tutto il territorio nazionale. Partendo dal Nord, in Piemonte le chiusure di sportelli bancari nell’ultimo anno sono state 68 (-4,01%) da 1.694 a 1.626, in Valle d’Aosta una (-1,47%) da 68 a 67, in Liguria 20 (-3,44%) da 581 a 561, in Trentino Alto Adige 22 (-3,17%) da 693 a 671, in Veneto 63 (-2,95%) da 2.136 a 2.073, in Friuli Venezia Giulia 12 (-2,05) da 585 a 573, in Emilia Romagna 58 (-2,67%) da 2.171 a 2.113, in Toscana 60 (-3,82%) da 1.572 a 1.512, in Umbria 13 (-3,80%) da 342 a 329, nelle Marche 47 (-6,91%) da 680 a 633, nel Lazio 69 (-3,98%) da 1.733 a 1.664, in Abruzzo 22 (-5,13%) da 429 a 407, in Molise 3 (-3,70%) da 81 a 78, in Campania 43 (-3,97%) da 1.083 a 1.040, in Puglia 24 (-2,51%) da 958 a 934, in Basilicata 6 (-3,49%) da 172 a 166, in Calabria 14 (-4,27%) da 328 a 314, in Sicilia 56 (-5,10%), in Sardegna 20 (-4,11%) da 487 a 467.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Banca d’Italia, dal 2014 al 2023, le banche sono diminuite del 35,5%, da 664 a 429 unita’ (-35,5%); nel corso del 2023 si e’ registrato un calo di 10 unita’ (-2,28%). Le banche erano 643 nel 2015, 604 nel 2016, 538 nel 2017, 505 nel 2018, 488 nel 2019, 474 nel 2020, 456 nel 2021, 438 nel 2022. La razionalizzazione dell’assetto del settore bancario e’ dovuta a una serie di ragioni: richieste della vigilanza europea, interventi normativi (la riforma delle popolari), salvataggi a cagione di dissesti, determinazione a ridurre i costi operativi. Particolarmente significativa e’ soprattutto la riduzione della presenza sul territorio: le filiali bancarie erano 30.740 nel 2014, 30.258 nel 2015, 29.027 nel 2016, 27.374 nel 2017, 25.409 nel 2018, 24.312 nel 2019, 23.480 nel 2020, 21.650 nel 2021, 20.985 nel 2022, 20.161 nel 2023. Dal 2014 al 2023 le chiusure sono state 10.579 (-34,41%): 482 chiusure nel 2015, 1.231 nel 2016, 1.653 nel 2017, 1.965 nel 2018, 1.097 nel 2019, 832 nel 2021, 665 nel 2022. Nel 2023 le chiusure sono state 823, in calo del 3,93% rispetto a dicembre 2022. La desertificazione bancaria e’ stata accompagnata parallelamente da una fortissima riduzione del personale delle banche: i dipendenti erano 303.595 nel 2014 e a fine 2023, dopo 10 anni, risultano 261.425 con una variazione negativa pari a 42.170 unita’ (-13,9%); nel corso dell’ultimo anno, gli addetti sono calati di 2.862 unita’, pari a una discesa dell’1,08%. Piu’ nel dettaglio, la regione che ha subi’to l’impatto piu’ forte della razionalizzazione delle reti bancarie e’ la Lombardia, con 203 chiusure (-4,96%) in un anno, dalle 4.094 del 2022 alle 3.891 del 2023.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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