Unimpresa, prestiti alle aziende giù di 13 miliardi in 12 mesi

Si sgonfia l’effetto delle garanzie statali sui prestiti bancari: negli ultimi 12 mesi, infatti, sono diminuiti di oltre 13 miliardi di euro i crediti alle aziende italiane. Da agosto 2020 ad agosto 2021, lo stock degli impieghi delle banche verso le imprese è calato da 671,6 miliardi a 657,8 miliardi con una contrazione che sfiora il 2%. Va decisamente meglio sul versante dei finanziamenti alle famiglie, saliti di 21,4 miliardi (+3%), da 633,1 a 654,6 miliardi, trainati dalla crescita dei mutui, aumentati di oltre 16 miliardi (+4%). Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale nell’ultimo anno è proseguita la diminuzione delle sofferenze: il totale dei prestiti non rimborsati è passato da 65 miliardi a circa 47 miliardi, in discesa di oltre 18 miliardi (-27%).

Secondo il rapporto del Centro studi di Unimpresa, i finanziamenti di lungo periodo (oltre 5 anni) sono saliti di 38,1 miliardi (+11,81%), passando da 323,1 miliardi a 361,3 miliardi, mentre quelli di medio periodo (fino a 5 anni) sono calati di 15,7 miliardi (-9,02%), da 174,08 miliardi a 158,3 miliardi e si è registrata una contrazione di 35,7 miliardi (-20,54%) di quelli a breve periodo (fino a 1 anno), scesi da 173,9 miliardi di agosto 2020 a 138,1 miliardi di agosto 2021. In totale, lo stock di impieghi alle aziende è sceso di 13,2 miliardi (-1,98%) passando da 671,1 miliardi a 657,8 miliardi. Tale andamento è in netta controtendenza rispetto a quanto osservato tra settembre 2019 e settembre 2020, periodo nel quale i finanziamenti bancari alle imprese – sostenuti dalle garanzie statali introdotti con i vari decreti approvati per far fronte all’emergenza Covid – erano aumentati di 60 miliardi, con una variazione positiva del 13%.

Diverso l’andamento registrato, negli ultimi 12 mesi, sul versante dei finanziamenti alle famiglie: in totale, lo stock di impieghi, è salito di 21,4 miliardi (+3,39%), passando da 633,1 miliardi a 654,6 miliardi. La crescita è legata prevalentemente all’incremento dei mutui casa per 16,4 miliardi (+4,26%), saliti da 386,8 miliardi a 403,3 miliardi. Positivi, ma con meno enfasi, invece, sia il credito al consumo (più 3,3 miliardi, in crescita del 3,07% da 107,8 miliardi a 111,2 miliardi) sia i prestiti personali (più 1,6 miliardi, in aumento dell’1,21% da 138,3 miliardi a 140,04 miliardi). Complessivamente, il totale dei prestiti bancari al settore privato è salito di 8,2 miliardi (+0,63%), dai 1.304,2 miliardi di agosto 2020 ai 1.312,5 miliardi di agosto 2021.

Quanto alle sofferenze, nell’ultimo anno sono diminuite di 18,04 miliardi (-27,75%), da 65,03 miliardi a 46,9 miliardi. Le rate non pagate dalle aziende sono scese di 13,7 miliardi (-31,55%) da 43,6 miliardi a 29,9 miliardi; quelle non pagate dalle famiglie sono calate di 2,08 miliardi (-15,99%), da 13,03 miliardi a 10,9 miliardi; gli “arretrati” delle imprese familiari, poi, sono scesi di 1,8 miliardi (-32,51%), da 5,7 miliardi a 3,8 miliardi; mentre le altre sofferenze (pubblica amministrazione, onlus, assicurazioni e fondi) sono lievemente calate di 319 milioni (-12,30%), da 2,5 miliardi a 2,2 miliardi. Le sofferenze nette (ovvero quelle non coperte da garanzie reali), sono calate di 7,8 miliardi (-32,15%), da 24,4 miliardi di agosto 2020 a 16,6 miliardi di agosto 2021. Nell’ultimo anno, il rapporto tra sofferenze e prestiti è migliorato, passando dal 4,99% al 3,58% (dall’1,88% all’1,27% considerando le sole sofferenze nette).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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