”Mi unisco all’appello sottoscritto da piu’ di 200 docenti e ricercatori universitari contro il nuovo Testo unico forestale predisposto dal governo Pd e dal ministro Martin”. Lo dichiara dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato di Potere al popolo. ”Ancora una volta prevale la logica del saccheggio dei beni comuni spacciata per “valorizzazione socioeconomica. Ancora una volta, per legittimare un’operazione che cancella tutele di un patrimonio naturalistico di enorme valore, un ministro neoliberista definisce i nostri boschi una “risorsa”. Come lavoratrici e lavoratori, come il territorio e il paesaggio, come il patrimonio pubblico, anche gli alberi dei nostri dodici milioni di ettari di boschi diventano “risorsa” da sfruttare per fare affari senza piu’ tutele”, prosegue Acerbo. ”Ora gli operatori economici potranno bussare alle porte di comuni senza soldi per chiedere di fare strage di un patrimonio secolare. Contro un decreto nazionale che merita il Premio Attila occorre mobilitarsi”
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