Autonomia differenziata, il centrosinistra contrario alla riforma del Governo

“L’Abruzzo da cinque anni è fermo e non può correre il rischio di restare ancora più indietro rispetto alle altre regioni, l’autonomia differenziata, come l’ha messa nero su bianco le forze governative di centrodestra è un problema serio, per questo chiediamo alla Regione di attivarsi e a Marsilio di smettere di fare l’uomo di partito e di chiedere al Governo Meloni il ritiro del Disegno di legge AS 615  sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, perché penalizza la regione che lui amministra” e che il Governo regionale assuma ogni iniziativa istituzionale adeguata in sede di Conferenza Stato- Regioni per garantire i percorsi costituzionalmente previsti affinché vengano riconosciuti a tutti gli stessi diritti e servizi”, queste le richieste dei consiglieri dei gruppi di opposizione del Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo misto e Movimento 5 Stelle, contenute in una mozione presentata all’esecutivo.

“Chiediamo un tavolo istituzionale per trovare un accordo concordato e condiviso con tutte le Regioni, le Province e i Comuni che hanno visioni diverse sull’argomento e una rigorosa applicazione dell’art. 119 della Costituzione, soprattutto in merito alla determinazione dei LEP, i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale – sottolineano i consiglieri – È necessario agire prima dell’avvio del processo di autonomia differenziata e tenendo conto dei limiti storici delle Regioni più in difficoltà e farlo anche attraverso l’istituzione di un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante, come indicato dal terzo comma dell’art. 119 della Costituzione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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