Banche, Quagliariello e Belpietro a Teramo: renzismo e’ groviglio di interessi – amministratori salvati, amici protetti, amministratori beffati

Una condanna senza appello per le politiche dei governi Renzi e Gentiloni in materia bancaria, e un durissimo j’accuse nei confronti del cosiddetto “Giglio magico” e di “uno spregiudicato sistema di potere concentrato in pochi chilometri tra Firenze e il Valdarno e calato come una cappa sul nostro Paese negli ultimi anni”. E’ il giudizio severo e impietoso emerso durante un incontro a Teramo con la partecipazione di Gaetano Quagliariello, candidato del centrodestra al Senato nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo, e di Maurizio Belpietro, direttore de “La Verità”.

Per Gaetano Quagliariello, autore di “Sereno è – Scena e retroscena di una legislatura spericolata”, fra i più duri oppositori in Parlamento delle politiche degli ultimi anni in materia creditizia, “c’è una doppia immagine che rappresenta alla perfezione ciò che è accaduto in questi anni: quella dell’anziano che in un attimo ha perso i risparmi di una vita, e quella del colosso della finanza che in una notte ha guadagnato 600mila euro speculando in borsa grazie alle informazioni riservate ricevute dal presidente del Consiglio. Questo è il renzismo”. Il senatore e candidato del centrodestra durante il dibattito ha proposto un paragone: “In questi giorni sulla testa dei cittadini è piovuta una nuova sorprendente trovata: le società erogatrici di energia elettrica sono state autorizzate a spalmare sulle bollette di chi paga regolarmente anche i mancati introiti delle morosità per salvare le società che hanno fatto errori commerciali”. Secondo Quagliariello “questa è la stessa filosofia con la quale la sinistra ha affrontato le crisi bancarie: salvando i responsabili dei dissesti, proteggendo gli amici, fregando i risparmiatori”.

“Le vicende bancarie di questi ultimi anni restano un buco nero rispetto al quale nessuna commissione d’inchiesta ha chiarito le vere responsabilità. Sarà inevitabilmente un argomento del quale il prossimo Parlamento dovrà occuparsi”, ha affermato Belpietro, autore del libro “I segreti di Renzi e della Boschi”. “Credevamo di aver visto tutto – ha osservato il direttore de ‘La Verità’ nel corso dell’incontro teramano, moderato da Antimo Amore –, e invece continuano a emergere elementi paradossali. Basti pensare che ad esempio ad Arezzo, a fronte di un crac dal valore di 300 milioni di euro, sono stati posti sotto sequestro appena 500mila euro”. Per Belpietro “gli scandali consumatisi intorno alle banche hanno fatto emergere il ritratto di un sistema di potere spregiudicato e autoreferenziale, fatto di intrecci familistici e grovigli di interessi in oggettivo conflitto con la gestione della cosa pubblica, con la guida delle istituzioni, con la tutela dei più deboli che in questo caso – ha concluso il direttore de ‘La Verità’ – sono i risparmiatori, beffati prima dagli amministratori infedeli e poi dallo Stato”. 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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