Cancellazione del collegio elettorale di Teramo, scatta la mobilitazione

Coinvolgere tutti i livelli istituzionali e ampliare la mobilitazione all’intero perimetro regionale. Sono questi i passaggi proposti dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, per scongiurare l’attuazione del decreto col quale il Governo ha cancellato il collegio elettorale di Teramo. “Tutti i livelli istituzionali devono ora mettersi insieme, trasversalmente, in una prospettiva condivisa: dall’assemblea dei Sindaci, che ho chiesto al Presidente della Provincia di convocare entro 10 giorni, ai parlamentari. Tutti siamo chiamati collegialmente a rappresentare al Governo questa che è una questione di vitale importanza perché abbiamo poco tempo e dobbiamo manifestare con una forza comune, la reazione decisa a uno dei più gravi schiaffi che il nostro territorio abbia ricevuto”. Lo ha detto il primo cittadino sottolineando che la questione non deve essere ridotta a battaglia del solo territorio teramano: “Abbiamo la necessità che la vicenda assuma una dimensione regionale, perché il fatto che venga indebolita un’area, svilita nella sua dignità politica e di rappresentanza, non può essere un problema isolato al territorio interessato – ha aggiunto- Se davvero la classe politica abruzzese vuole ritenersi degna di rappresentare tutta la regione deve reagire in modo compatto perché nell’eventuale attuazione del decreto sicuramente perde Teramo, ma non ne esce bene l’Abruzzo nel suo complesso”.

Il Consiglio comunale di Teramo, nei mesi scorsi, ha approvato all’unanimità una delibera di contrarietà al decreto in cui è stata chiesta anche l’immediata convocazione dell’Assemblea dei sindaci. “Chi deve decidere oggi non si può chiamare fuori” ha concluso. C

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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