“Un contratto in cui perdono tutti, quello per la locazione della base operativa di smistamento delle chiamate di emergenza individuato in un edificio nel comprensorio dell’Aeroporto d’Abruzzo con un affitto da parte della Asl in favore di Saga di 1 milione e 600 mila euro in 20 anni”. A denunciarlo sono i consiglieri regionali del M5S, Pietro Smargiassi e Francesco Taglieri, che si sono recati in visita ispettiva presso la struttura gestita da Saga. “Ad oggi pero’, nonostante i contratti siano in essere da marzo 2019 – spiegano i due – la Saga non vede ancora un centesimo da Asl e dal canto suo la Asl non puo’ spostare gli uffici nella sede poiche’, nonostante i lavori di adeguamento eseguiti da Saga, lo stabile non risulta idoneo alle attivita’ che la centrale unica dovrebbe svolgere. Questa operazione si candida ad essere un nuovo spreco di soldi pubblici. Lo stabile e’ vuoto e per uniformarlo alle esigenze di una centrale operativa non e’ assolutamente idoneo”. “Questa operazione, a nostro avviso, non conviene alle casse di Regione Abruzzo e stupisce il totale silenzio del centro destra, che sembra accettare passivamente una decisione deleteria operata dal precedente governo regionale “.
La replica di Silvio Paolucci
“Sulla centrale unica della Asl i consiglieri regionali pentastellati tornano a vestire i panni di ispettori per fare propaganda spicciola ai danni della comunita’”, cosi’ il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci. “Nel merito la situazione e’ questa: la riorganizzazione delle centrali uniche non solo e’ prevista dal decreto Lorenzin, ma ampiamente confermata dalla ministra pentastellata Giulia Grillo e dal precedente governo 5 stelle-Lega. Si tratta di un provvedimento contemplato nel quadro normativo per dare risposte piu’ appropriate e migliori all’utenza, che a seconda della patologia verrebbe cosi’ velocemente indirizzata nel luogo piu’ consono e che puo’ intervenire meglio. Peraltro la somma spalmata su vent’anni rappresenta dunque una locazione che sembra davvero contenuta di esercizio in esercizio (40mila per Asl) e’ stata definita dai vari tecnici, dirigenti e funzionari degli Enti competenti e giammai da un partito politico o da un assessore”