Diga di Chiauci, verso il raddoppio della portata dell’invaso

Il raddoppio del livello d’invaso della diga di Chiauci, con la capienza che passa da 4 milioni di metri cubi ad 8 milioni di metri cubi di acqua, alla luce del recente nulla osta che ha autorizzato l’avvio della seconda fase degli invasi sperimentali, rappresenta un momento significativo per tutto il comprensorio vastese e non soltanto per la realtà agricola che opera in questa fascia d’Abruzzo. Si tratta, infatti, di un territorio interessato da decenni al completamento dell’invaso per fronteggiare l’atavica carenza idrica. Il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, assessore con delega all’Agricoltura e al Ciclo idrico integrato, ha fatto il punto della situazione sulla diga di Chiauci. Illustrando le azioni adottate per il superamento delle criticità che hanno condizionato il riempimento del serbatoio e per sottolineare l’importanza della prosecuzione degli invasi sperimentali.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti anche i Consiglieri regionali, Manuele Marcovecchio, Sabrina Bocchino e Fabrizio Montepara oltre al direttore unico del Consorzio di Bonifica Sud, Tommaso Valerio.

Nella prima fase degli invasi sperimentali sono sorte alcune criticità alla cui risoluzione erano legati gli ulteriori aumenti della quota di invaso. Per sbloccare la prosecuzione degli invasi sperimentali, con gli stanziamenti previsti dal Masterplan Abruzzo (in totale 15 milioni di euro), dal Piano Operativo Infrastrutture Fsc 2014-2020 del Ministero delle Infrastrutture (MIT) (4,5 milioni di euro) sono stati attuati specifici interventi.
Superate le criticità attraverso azioni che hanno permesso la prosecuzione degli invasi sperimentali, sono stati quindi eseguiti gli interventi propedeutici all’innalzamento dell’invaso.
A quel punto, la Commissione di collaudo della diga ha espresso il proprio nulla osta di competenza all’avvio della seconda fase di invasi.

“Un paio di interventi, per un totale di 3 milioni di euro, – ha spiegato Imprudente – ci hanno permesso di condurre in porto azioni innovative attraverso specifici studi ingegneristici che dovrebbero consentire una tenuta del sistema per arrivare ad una carenza strutturale, nel periodo estivo, di circa 5-6 ore. Sarebbe ottimale arrivare ad una copertura idrica di 20-21 ore giornaliere. Inoltre, – ha aggiunto – stiamo pensando anche a come affrontare in maniera decisa, grazie al lavoro del Commissario e della struttura dell’ente, i problemi strutturali di bilancio che affliggono questo Consorzio di Bonifica da moltissimo tempo. Il Consorzio beneficerà di nuove entrate finanziarie  collegate alle potenzialità dell’invaso di Chiauci. in più come Regione, abbiamo attivato fondi rotativi che hanno fornito quella liquidità in grado di affrontare al meglio  la stagione irrigua. E’ il momento per questa realtà – ha concluso il vice presidente della Giunta – di compiere un salto di qualità”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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