“Nel nostro Paese e in Abruzzo aumenta la superficie del territorio a rischio idrogeologico, e il governo taglia le risorse per la prevenzione e la protezione da frane, alluvioni e dissesto. Una scelta che oltre che preoccupante appare insensata”. Lo afferma in una nota Angelo Radica, presidente di Ali Abruzzo.
“Le aree a rischio frana sono cresciute in Italia del 15% nel periodo 2021-2024. Emerge dal quarto rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico: l’estensione delle superfici interessate è passata dai 55.400 chilometri quadrati del 2021 ai 69.500 chilometri quadrati del 2024, pari al 23% del territorio nazionale – aggiunge -. Secondo le rilevazioni aggiornate al 2024 il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. Gli abitanti coinvolti sono 5,7 milioni. Secondo i calcoli di Ance ammontano a oltre 6,5 miliardi di euro i tagli alla manutenzione del territorio per il periodo 2025-2034, una buona parte dei quali (673 milioni di euro, per la precisione), sono concentrati nel triennio 2025-2027. Si tratta di fondi a disposizione dei Comuni per esigenze tra cui la messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici, e tutti piccoli interventi comunque legati alla manutenzione del territorio”.
Il presidente di Ali Abruzzo chiede “al governo e alla maggioranza di ripristinare i fondi – conclude -, altrimenti si rischia di non avere a disposizione le risorse nemmeno per le manutenzioni ordinarie, aggravando la già critica situazione della tutela del territorio che potrebbe portare, in caso di calamità, a spese maggiori di quelle necessarie per la prevenzione”.