Elezioni, Calenda a Pescara: La sanità è la prima emergenza in Abruzzo

“Sono molto contento perche’ Costantini ha esperienza amministrativa”. Lo ha detto a Pescara il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine della presentazione del suo libro “Il Patto. Oltre il trentennio perduto”, rispondendo ad una domanda dei cronisti sulla candidatura di Carlo Costantini a sindaco del capoluogo adriatico. L’aspirante primo cittadino guida una colazione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e dalla lista civica Radici in Comune. “Il problema dell’Italia, dei Comuni e delle Regioni, e’ che le persone – ha aggiunto Calenda – possono essere di destra e di sinistra ma non riescono a fare accadere nulla. Non riescono persino a spendere i soldi, come vediamo con il Pnrr. L’unico modo di cambiare la politica in Italia e’, dunque, mettere persone che abbiano esperienze gestionali e amministrative rilevanti”.

“La sanità è la prima emergenza in Abruzzo come del resto in tutta la nazione. Quando una Regione paga 100 milioni di euro ad altre Regioni per far curare i propri cittadini vuol dire che si è al collasso”. Lo ha detto questa mattina a Pescara il leader di Azione Carlo Calenda a margine della presentazione del suo libro. “La prima cosa da fare a livello nazionale come noi proponiamo da quattro anni è quello di mettere ogni euro disponibile sulla sanità perché noi siamo un paese di anziani che non si possono curare. E dall’altro lato quello che noi diciamo è che le nomine a livello regionale di chi gestisce la sanità vanno fatte con un concorso pubblico fatto sul merito, e sulle capacità e non politicizzate”. All’evento era presente Luciano D’Amico candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 10 marzo. “Io credo che oggi Luciano D’Amico – ha aggiunto Calenda – ha dimostrato di essere capace di farlo. Lo ha fatto nell’azienda di trasporti e lo ha fatto come rettore dell’Università di Teramo che ha portato ad essere la seconda in Italia, e se i cittadini come dovrebbero, votano sulla base delle competenze, credo che non c’è partita in questa regione”.

La questione di Stellantis io la sto sollevando esattamente dalla nascita di Stellantis, anzi da prima, da quando il Governo Conte 2 ha dato 6,3 miliardi di garanzia agli Elkann per pagarsi un dividendo di 2,9 miliardi in Olanda. Da allora, io sto dicendo che non e’ una fusione, ma una vendita ai francesi di un asset industriale fondamentale. Il ricatto di Tavares nel dire ‘o ci date gli incentivi o chiudiamo le fabbriche’, e’ inaccettabile”. Lo ha detto a Pescara il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine della presentazione del suo libro. “Elkann, a cui abbiamo dato questi soldi, deve venire in Parlamento in Italia – ha proseguito Calenda – a spiegare qual e’ il piano industriale di Stellantis. Poi discutiamo degli incentivi, ma prima dobbiamo sapere se ancora una volta l’ex Fiat ha disatteso le promesse a fronte di fondi pubblici che sono stati dati. Siamo contenti che oggi, finalmente, questo e’ diventato un problema di cui si occupano anche altri, perche’ come al solito in Italia ci siamo occupati di fesserie fino ad adesso, Chiara Ferragni e altre cose che non c’entrano niente con la politica. Questa – ha concluso – e’ politica: come tenere in Italia 40mila posti di lavoro diretti e centinaia di migliaia di posti di lavoro indiretti”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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