Fondi della Regione Abruzzo, esposto di Luciano D’Alfonso (Pd) a Procura e Corte dei Conti

Due esposti alla Procura della Repubblica dell’Aquila e alla Corte dei Conti d’Abruzzo su presunti fondi regionali a liste elettorali, con possibili profili di rilievo penale e danno erariale, sono stati presentati del deputato Pd Luciano D’Alfonso in merito a due casi di possibile illegittimità rintracciati mediante atti di sindacato ispettivo. Il primo caso riguarda la Legge di Stabilità 2023 della Regione Abruzzo, nella quale compare un “Allegato 3” contenente un elenco di contributi regionali riconosciuti ad associazioni, circoli, club, fondazioni, a parrocchie abruzzesi e a Comuni per un totale di 21.384.000 euro, con singoli contributi da 2.500 a 200.000 euro.

La gran parte del denaro, secondo il deputato Pd, è stata divisa in mille rivoli per beneficiare esperienze e realtà locali di piccole dimensioni col riconoscimento una tantum di importi di denaro inidonei non solo a migliorarne l’operatività, ma neppure a garantirne la sopravvivenza. Tra i beneficiari vi sarebbero almeno due associazioni che hanno partecipato con proprie liste a recenti competizioni elettorali. “Se tale dato dovesse essere accertato, ci si troverebbe di fronte a una situazione grave – ha detto D’Alfonso – non solo sotto il profilo della responsabilità contabile. Vi sarebbero gli estremi di una violazione penale da parte della Regione delle norme sui finanziamenti elettorali”.

Il secondo caso segnalato da D’Alfonso verte sulla nomina nel Cda di Fi.R.A. di Stefano Cianciotta e Nicoletta Salvatore, rispettivamente presidente e vicepresidente di Abruzzo Sviluppo fino al 31 dicembre scorso. “E’ mia opinione – ha detto – che la nomina non rispetti il ‘periodo di raffreddamento’, quel lasso di tempo che deve intercorrere al fine di escludere un’ipotesi di condizionamento capace di alterare il perseguimento dell’interesse pubblico dominante”. Sulla vicenda D’Alfonso ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze, nella quale si chiede se il ministro disponga di elementi sulla situazione e se intenda adottare iniziative per garantire il rispetto della normativa vigente, che prevede per tali fattispecie l’inconferibilità dell’incarico in questione.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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