Gabrielli: Il vero nodo dell’immigrazione è il tema dell’integrazione

Il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha visitato la scuola per il Controllo del Territorio di Pescara dove ha inaugurato la nuova sala operativa virtuale che consente ai frequentatori del corso di addestrarsi, muniti di tablet e consultare le diverse banche dati. La formazione in aula sulla soft consolle (sistema digitale di gestione delle telefonate e degli interventi sul territorio) e sul sistema Mercurio (dispositivo di bordo installato sulle Volanti) diventa, infatti, strategica in funzione di un approccio professionale ed efficace, affinche’ le procedure diventino sempre piu’ rapide e collaudate, cosi’ da amplificare le potenzialita’ operative dei poliziotti nei servizi su strada, garantendo sempre la costante assistenza della sala operativa. Nell-¦occasione, il Prefetto Gabrielli ha incontrato i dirigenti degli uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di buona parte delle questure d’Italia ed i dirigenti dei Reparti Prevenzione Crimine, impegnati in un seminario di aggiornamento sugli aspetti legati al controllo del territorio, alla vigilia di impegni straordinari, come il G7 dei Ministri delle Finanze a Bari ed i G7 dei Capi di Stato a Taormina. Ci saranno anche 20 ufficiali della polizia egiziana, che stanno frequentando un ciclo formativo di tre settimane sul controllo del territorio, in attuazione ad un accordo bilaterale Italia Egitto.

“Non possiamo accogliere tutti, ma per tutti quelli che accogliamo dobbiamo immaginare e intraprendere politiche di integrazione perche’, se cosi’ non sara’, le condizioni che oggi in altri Paesi europei hanno favorito attivita’ terroristiche si riproporranno anche nel nostro Paese”. Lo ha detto, a Pescara, il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, a proposito del fenomeno migranti, a margine di una cerimonia con la Croce rossa italiana. “Il vero nodo dell’immigrazione nel nostro Paese – aggiunge – e’ il tema dell’integrazione. Lo dice molto piu’ autorevolmente di me il mio ministro, quando insiste sul concetto che l’accoglienza ha il limite nell’integrazione”.

“Credo che l’Italia abbia fatto e stia facendo molto. Qualcuno sta facendo meno. Se tutti facessimo di piu’ forse avremmo la capacita’ di essere piu’ efficienti nel rendere meno complicata la vita a queste persone e, al tempo stesso, far si’ che l’accoglienza non sia indiscriminata. L’accoglienza ha il limite dell’integrazione”. Cosi’ il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli.

“La capacita’ di miglioramento passa attraverso quella risposta che fino ad oggi non e’ mai arrivata dalle istituzioni europee. Questa e’ la mancanza vera che sta mettendo in difficolta’ tutto il Paese e quindi anche chi, come noi, gli operatori umanitari, fa il proprio dovere tutti i giorni sui moli, cercando di dare dignita’ alle persone”. Cosi’ il presidente della Croce rossa italiana, Francesco Rocca sulla questione migranti, a margine di una cerimonia a Pescara per il conferimento della medaglia d’oro della Cri alla Polizia di Stato – XI Reparto volo. Rocca ha evidenziato che “sicuramente c’e’ sempre da migliorare” e che “si stanno affrontando dei numeri importanti che mettono sotto pressione l’intero Paese”. Il presidente della Croce Rossa Italiana ha poi aggiunto: “Noi non facciamo politica, non entriamo in questo dibattito perche’ siamo nati ‘tutti fratelli’. Continuiamo con questo spirito: a noi interessa la dignita’ della persona, non chiediamo chi e’ o da dove viene. Non ci tiri nessuno per la giacchetta, perche’ per noi l’importante e’ l’essere umano”.

 “Oggi e’ importante essere qui a Montesilvano e ringrazio il nostro sindacato Coisp che da anni coltiva la memoria del sacrificio come quello di questi nostri tre colleghi Maurizio, Fabrizio e Valerio, scomparsi, e che oggi ricordiamo perche’ ci hanno lasciato una grande eredita’ come impegno, passione e dedizione al lavoro”. Queste le parole del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, questa mattina a Montesilvano presso il Parco dell’Adriatico, in occasione della cerimonia di intitolazione del parco ai tre poliziotti scomparsi. “Ho sempre attribuito – ha aggiunto – grande importanza alla cultura della memoria. Una amministrazione puo’ avere un futuro solo se ha rispetto e cura della memoria, e nel caso di specie la memoria di tre nostri appartenenti al Corpo della Polizia di Stato, che ormai alcuni anni fa, l’11 maggio del 2005, nell’ambito di un servizio di pattugliamento aereo hanno perduto la vita. Credo che essere oggi a questa cerimonia e’ doveroso anche per i famigliari anche se per loro si rinnova e si riapre una ferita. L’indifferenza e la dimenticanza sono pero’ condizioni peggiori del ricordo e del ravvivare una memoria, seppur negativa. Ma credo che queste cose siano importanti e debbano essere coltivate, assecondate, nonostante la mestizia per il ricordo di una tragedia”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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