Pescara, il sindaco Masci chiede interventi al Governo per evitare altre tasse

“Siamo quotidianamente impegnati a mettere in sicurezza i conti, in maniera ancora piu’ rigorosa di quanto fatto sinora, anche adottando provvedimenti che non ci piacciono affatto, ma che siamo costretti ad adottare a causa della situazione venutasi a creare. E proprio in tal senso devono essere letti e compresi sia il blocco di tutte le spese non obbligatorie sia l’ampliamento delle aree di parcheggio a pagamento”. Lo afferma il sindaco di Pescara, Carlo Masci, in una lettera aperta ai cittadini pubblicata su Facebook, a proposito della sentenza della Corte costituzionale in base alla quale il Comune dovra’ restituire in dieci anni, e non nei 30 inizialmente stabiliti, i soldi che gli erano stati concessi nel 2015 nell’ambito della procedura di predissesto. “Siamo tra l’incudine della Corte costituzionale e il martello del Ministero delle Finanze – dice il sindaco – In sintesi, noi Pescaresi, anziche’ continuare a restituire al Ministero un milione di euro l’anno fino al 2045, saremo obbligati a restituire, nel solo 2022, 15 milioni 500mila euro (oltre, ovviamente, a 3 milioni 900mila euro l’anno fino al 2025). Dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, che hanno raddoppiato e triplicato i costi dell’energia e di tutte le materie prime, ecco un altro duro colpo per la nostra comunita’”. “Ad ogni modo, ci siamo messi immediatamente in azione – aggiunge – Abbiamo informato i cittadini, con grande trasparenza, che il Comune di Pescara, gia’ in piano di rientro da sette anni, non potra’ mai pagare importi di quelle entita’ in cosi’ breve tempo; ci siamo rivolti al Ministero chiedendo di trovare una soluzione che alleggerisca il peso gravante su Pescara a causa di quella sentenza della Corte costituzionale (cosi’ come accaduto per le Citta’ Metropolitane di Napoli e Reggio Calabria, colpite dalla stessa decisione, ma in condizioni notevolmente peggiori della nostra); abbiamo sollecitato tutti i nostri parlamentari, di ogni colore politico, a intervenire con una norma specifica per salvaguardare i nostri equilibri di bilancio”. “Il Governo – prosegue Masci – non potra’ non ascoltare le nostre ragioni, dovra’ aiutarci necessariamente, dal momento che questa situazione nasce da una legge nazionale del 2015, il cui annullamento, ad opera della Corte Costituzionale, ha comportato il cambiamento in corsa delle regole del gioco. I pesantissimi obblighi economici che ne derivano, pero’, ricadono sulla comunita’ pescarese e sui suoi amministratori, i quali sono ora obbligati a scelte forzate e impopolari benche’ non abbiano responsabilita’ a riguardo e benche’ stiano facendo l’impossibile per impedire quanto sta accadendo”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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