Provincia di Chieti, il bilancio di fine mandato di Mario Pupillo

Dopo sette anni, il presidente della Provincia di Chieti, nonche’ sindaco di Lanciano Mario Pupillo, si appresta a lasciare la guida della Provincia al termine del doppio mandato nella veste di primo cittadino. Tracciando un bilancio del suo mandato ha rivendicato di aver rimesso i conti in ordine dopo aver “ereditato” un disavanzo di 15 milioni di euro a cui si sono aggiunti i tagli dei fondi previsti dalla legge. Tra gli interventi importanti, la realizzazione della Via Verde lungo la costa dei Trabocchi.

“Avevamo circa 30 milioni di debiti, tanto e’ vero che il nostro dirigente e i revisori dei conti hanno bocciato il bilancio – ha detto Pupillo – noi lo abbiamo votato con il parere negativo e questo lo devo anche alla parte di minoranza che quel giorno, il 29 dicembre del 2014, sostenne il numero legale perche’ era una scelta anche difficile, ovviamente non votarono a favore ma questo ci permise di andare avanti, altrimenti la Provincia di Chieti sarebbe andata in dissesto. Abbiamo venduto degli immobili allo Stato che pagava l’affitto che ora non paga piu’ , ovvero il Tribunale, la Prefettura e la Questura, che ci ha dato i 16 milioni di euro che hanno ribilanciato i nostri conti, permettendoci un percorso di crescita nonostante la legge Delrio perche’ in quel periodo abbiamo perso la meta’ dei nostri dipendenti: siamo stati azzerati da una legge sciagurata. Adesso il contenzioso vinto per gli Swap, ci ha permesso di fare un salto di qualita’: ci ha ridato 7 milioni e mezzo di euro, se avessimo perso avremmo dovuto pagare il doppio, ed abbiamo destinato questi soldi alle scuole in prevalenza: 2 milioni e mezzo per il convitto dell’istituto alberghiero di Villa S. Maria, 700mila euro per il convitto di Scerni e 300.000 al convitto di Chieti. Questo per dire che la Provincia esiste e per dire al Governo chiudete le Province perche’ cosi’ non si puo’ andare avanti: o ci ridanno i mezzi, le risorse umane ed economiche altrimenti questa e’ una vita che non si puo’ portare avanti. I consiglieri non prendono una lira, il presidente ha un rimborso spese ridicolo, non si puo’ essere trattati in questo modo e soprattutto i cittadini devono capire che qui non ci sono fannulloni, perche’ in un certo periodo si e’ parlato anche di questo, ma persone che lavorano anche in condizioni disagiate e che hanno dato il massimo dell’impegno ma non si puo’ vivere con un bilancio cosi’ risicato, senza risorse e senza chiarimenti su quelli che sono i ruoli”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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