Ricostruzione, il bilancio dell’ex commissario Legnini: 2.500 interventi finanziati con 3,6 miliardi

La programmazione degli interventi sulle opere pubbliche distrutte o danneggiate dal sisma si è considerevolmente ampliata nel corso del triennio anche a seguito di un censimento capillare condotto sul territorio che ha fatto emergere numerose necessità non evidenti fino a quel momento, dai dissesti idrogeologico alle reti dei sottoservizi. E’ quanto emerge dal Rapporto di fine mendato del Commissario Straordinario di governo per la ricostruzione post sisma 2016 uscente Giovanni Legnini Si è infatti passati dai circa 1.300 interventi finanziati con 1,8 miliardi dell’inizio del 2020 ai quasi 2.500 attuali, con un impegno di 3,6 miliardi di euro, in seguito all’ultimo ciclo di programmazione che ha interessato nuovi interventi di rigenerazione urbana connessi al danno da sisma per Lazio, Umbria ed Abruzzo, mentre il piano per le Marche, per circa 740 milioni di euro, è in corso di elaborazione da parte della Regione. A questi si aggiungono 1.251 chiese e edifici di culto finanziati con ulteriori 800 milioni. Va ricordato che nel corso dell’anno è stato varato ed attivato il Programma straordinario per la ricostruzione di 450 scuole delle quattro regioni del cratere sismici finanziate con 1,4 miliardi.  Il totale delle risorse impegnate per la ricostruzione pubblica, a fine 2022, è pari a 4,4 miliardi di euro. Mentre le risorse complessivamente stanziate dallo Stato per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 2016-2017 in Centro Italia ammontano a 16,7 miliardi di euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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