È stato presentato a Pescara il progetto di legge regionale che punta al riordino del sistema idrico integrato in Abruzzo, con l’obiettivo di creare un modello di gestione più efficiente, moderno e in grado di rispondere alle sfide future. La proposta, illustrata dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri insieme all’assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente e ad altri rappresentanti della maggioranza, prevede una profonda riorganizzazione dell’attuale assetto.
Il cuore della riforma è la riduzione delle società di gestione da sei a due, con la nascita di due subambiti operativi, ciascuno affidato a un unico soggetto pubblico in house. Una semplificazione pensata per superare l’attuale frammentazione, razionalizzare i costi, ridurre le perdite e garantire un’erogazione continua e uniforme dell’acqua su tutto il territorio regionale. Tra le novità anche una governance rinnovata, con la costituzione di due assemblee dei sindaci (ASSI) e un consiglio direttivo dell’ERSI con sei membri.
L’iniziativa si colloca in un percorso di transizione che prevede il subentro delle nuove gestioni a partire dal 2027 (per ACA, SACA, SASI, RUZZO, CAM) e dal 2031 per la GSA, alla scadenza naturale delle attuali concessioni. Previsti anche poteri sostitutivi in capo al presidente della Giunta regionale in caso di inerzia da parte delle assemblee.
«Vogliamo una gestione industriale del servizio idrico che metta fine a sprechi e inefficienze – ha spiegato Sospiri – e che permetta investimenti mirati su reti, interconnessioni e digitalizzazione. È tempo di pensare all’Abruzzo come un’unica grande regione, superando i campanili».
«Sono stati investiti oltre 720 milioni di euro nel sistema acqua – ha ricordato Imprudente – ma ora serve una struttura capace di valorizzare queste risorse e garantire un servizio moderno, con una visione regionale e sostenibile».
Per il vicepresidente del Consiglio regionale Marianna Scoccia si tratta di «una riforma concreta e non ideologica», che vuole dare risposte immediate ai cittadini. Anche il presidente della Commissione Bilancio Vincenzo D’Incecco ha sottolineato come «la semplificazione della governance e il rafforzamento delle attuali società pubbliche potranno migliorare la qualità del servizio e agevolare l’accesso ai fondi europei».