Riserva Borsacchio, Marsilio: in 18 anni mai fatte attività ufficiali

“C’era una esasperazione sul territorio che ha prodotto, in parte dei rappresentanti di quella zona in Consiglio regionale, una reazione, forse esagerata, forse eccessiva, ma comprensibile. In 18 anni questa Riserva non ha mai fatto attività ufficiali. Lodevoli le attività delle Guide del Borsacchio e delle altre associazioni che fanno volontariato, ma quella non è una riserva. Quelle attività, come portare le persone a passeggio per le colline, si possono fare anche senza una riserva”. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a proposito della Riserva del Borsacchio, ridotta da oltre mille ettari a 24 per effetto di un emendamento alla legge di bilancio approvata in Consiglio regionale. Con l’istituzione della riserva, osserva il governatore, sono scattate le “clausole di salvaguardia che impediscono qualunque tipo di attività. La popolazione residente e gli agricoltori del luogo – aggiunge – si sono lamentati di aver ricevuto dinieghi, multe, mancate autorizzazioni. Tutto questo ha generato un conflitto e la riserva, invece di essere un’opportunità di crescita, è diventata per coloro che ci vivono un problema. Il punto è che il Comune di Roseto non ha mai fatto quello che doveva fare. Non sono mai stati approvati né il Piano di assetto naturalistico né il Programma pluriennale di attuazione”.

A proposito del Consiglio comunale straordinario, convocato a Roseto degli Abruzzi a cui “sono stati invitati parlamentari, presidente della Giunta regionale, presidente del Consiglio, assessori”, Marsilio sottolinea: “A ognuno il suo mestiere. Io convoco e riunisco la Giunta regionale e partecipo alle sedute del Consiglio regionale; il sindaco e il Consiglio comunale si riuniscano nella loro autonomia e prendano le loro decisioni con serenità, senza trasformare l’assemblea in un processo o in una passerella con cui fare propaganda, perché l’argomento è molto serio”. “Chiedo e mi aspetto che il Comune approvi il Piano di assetto naturalistico e il Ppa, che metta in condizione di nominare il comitato di gestione, che lo faccia garantendo ampia condivisione tra tutti i portatori di interessi. Il Comune stanzi anche le risorse per poter far funzionare la Riserva. A quel punto la Regione sarà pronta a sedersi al tavolo, a recepire questo strumento. Tutti i gruppi consiglieri di maggioranza e opposizione saranno pronti a discutere nel merito e a verificare se saranno superate le criticità che hanno portato all’esasperazione che ha prodotto un risultato che non piace a nessuno. Nessuno ama ridurre le riserve, tutti amiamo l’ambiente – conclude Marsilio – ma bisogna essere seri e farlo in maniera realistica e concreta”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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