Sanità, incontro tra Fimmg e Regione Abruzzo sugli accordi integrativi

“Un incontro positivo. Se quanto emerso dovesse trovare concretezza, potremmo finalmente chiudere l’Accordo Integrativo Regionale (Air), che regola l’attività dei medici di famiglia e che non viene rinnovato da 19 anni”. Lo afferma il segretario regionale della Fimmg, Mauro Petrucci, all’indomani dell’incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e con l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì. Il confronto, cui hanno partecipato anche Snami, Cisl, Smi e Fmt, si è svolto nella sede della Regione in piazza Unione, a Pescara.

Per la Fimmg si è trattato di un incontro “importante e costruttivo”, che ha permesso di rappresentare in modo diretto “tutte le difficoltà che affliggono la medicina del territorio. Abbiamo ribadito la nostra disponibilità – ha aggiunto Petrucci – a siglare anche un accordo a isorisorse, entro il 31 dicembre, consapevoli delle difficoltà economiche in cui versa la Regione”.

Uno dei nodi principali resta l’indennità per i medici del 118, sospesa a seguito di un intervento della Corte dei Conti. Nonostante le trattative abbiano cercato una soluzione condivisa, il confronto si è arenato su una cifra ritenuta minima: circa 2.000 euro annui per medico, per un totale di 39 operatori.

“Il presidente Marsilio – osserva Petrucci – si è detto sorpreso che un disaccordo su somme così esigue stesse bloccando l’intero percorso. Ha quindi proposto un compromesso: accettare per quest’anno l’importo proposto dalla Regione, con l’impegno a colmare la differenza l’anno prossimo”.

“Se dalle parole si passerà ai fatti potremo finalmente portare a termine un percorso che portiamo avanti dal 2023, quando sono iniziate le trattative. I medici di medicina generale vogliono continuare a fare la loro parte, anche accettando un cambiamento di paradigma che ci veda protagonisti nelle Case della salute, negli ospedali di comunità e in una gestione più moderna e integrata dell’assistenza. Ma perché questo cambiamento sia credibile, occorrono investimenti reali. La medicina territoriale va valorizzata come presidio fondamentale, soprattutto per le aree interne, che rischiano l’abbandono”, conclude Mauro Petrucci.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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