Sciopero Cgil contro la manovra del Governo, anche dall’Abruzzo in piazza

Il segretario generale della Cgil Abruzzo-Molise, Carmine Ranieri, ha annunciato l’adesione dello stesso sindacato allo sciopero nazionale del 12 dicembre, motivando la mobilitazione con una valutazione negativa della legge di bilancio. «Il 12 dicembre saremo in piazza contro una legge di bilancio sbagliata, che racconta un Paese in stagnazione economica e che lascia soli lavoratori, pensionati e i cittadini più fragili», ha dichiarato Ranieri, definendo «desolante» il quadro in cui si inserisce anche la Regione Abruzzo.

Il segretario ha ricordato che i temi saranno approfonditi durante l’assemblea generale della Cgil, in programma domani al Gabri Park Hotel di San Salvo, con la partecipazione del segretario confederale nazionale Christian Ferrari. Ranieri ha sostenuto che «la manovra del Governo sia costruita su una realtà di crescita zero, stipendi fermi e servizi pubblici al collasso», criticando in particolare «la riduzione delle aliquote per i redditi superiori ai 28 mila euro», misura che, secondo il sindacato, favorirebbe i contribuenti con redditi più alti.

Ranieri ha affrontato anche il quadro regionale, affermando che «in Abruzzo gli effetti della manovra nazionale saranno sterilizzati dalle scelte della Regione». Il segretario ha osservato che «dal primo gennaio 2026 aumenteranno le addizionali Irpef decise dalla maggioranza che sostiene Marsilio», definendo «un paradosso» la sovrapposizione tra il taglio delle aliquote nazionali e gli aumenti previsti a livello regionale.

Sul fronte economico, Ranieri ha indicato un incremento della cassa integrazione, che a suo avviso segnala «una crisi strutturale delle imprese», e ha aggiunto che «la finanziaria non investe un euro nello sviluppo industriale». Riguardo alla sanità, il segretario ha evidenziato criticità legate ai servizi e alle liste d’attesa, ricordando che «la Regione Abruzzo, che ha già aumentato le tasse e che sta accumulando deficit strutturali, sarà costretta a tagliare ulteriormente i servizi sanitari».

Il sindacalista ha infine definito «grave» il capitolo pensioni, sostenendo che «il Governo cancella ogni flessibilità in uscita e peggiora nei fatti la legge Fornero», e ha richiamato il peso del fiscal drag, che secondo la Cgil avrebbe gravato su lavoratori e pensionati. Ranieri ha concluso osservando che «uscendo dalla procedura di extra deficit si aprirà la possibilità di acquistare armamenti fuori dal patto di stabilità», mentre non sarebbero previsti investimenti in sanità, scuola e lavoro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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