Sulmona, il sindaco Casini si dimette

La sindaca di Sulmona si è dimessa dopo aver abbandonato l’aula consiliare mentre era in corso la discussione sulla riclassificazione dell’ospedale di Sulmona a ospedale di Primo livello. Una seduta consiliare burrascosa che ha fatto riesplodere la crisi all’interno della maggioranza che sembrava chiusa con la verifica di quindici giorni fa. A riproporre la questione della coesione della maggioranza e dei programmi da attuare è stato il consigliere comunale Andrea Ramunno (Adesso Sulmona)che mentre ci si accingeva a votare all’unanimità la delibera per l’ospedale ha chiesto la parola facendo riesplodere la crisi. “Abbiamo chiesto due volte una verifica e questa nostra richiesta è stata disattesa – ha detto Ramunno – prendo atto che in questo momento l’amministrazione comunale non è in grado di rispondere alle sfide che ci si propongono, il sindaco prenda atto anche lei di questa situazione”. Dichiarazioni che hanno gelato l’aula ma soprattutto la sindaca, che poco dopo ha abbandonato l’aula anticipando di fatto la decisione maturata nel pomeriggio. E’ durata appena due anni, dal 20 giugno 2016 ad oggi, l’esperienza amministrativa del sindaco Annamaria Casini e della coalizione civica alla guida del Comune di Sulmona. Due anni segnati da una maggioranza che ha portato avanti il proprio mandato, incontrando difficoltà, provocate sia dalle incertezze dovute sia ad una coesione spesso rivelatasi fragile sia ad una macchina burocratica, che come nel caso della ricostruzione post sisma e di altri interventi, anche ordinari, ha mostrato tutta la sua farraginosità e lentezza, ostacolando l’azione amministrativa. La coalizione civica aveva dalla sua parte la presenza di giovani che hanno suscitato speranze negli elettori, per uno svecchiamento della classe politica cittadina, dando vita ad una classe politica nuova. Speranze franate oggi pomeriggio con la lettera di dimissioni del primo cittadino.

“Il mio è un atto di grande coraggio in quanto ritengo che non sia rispettoso nei confronti della città restare a lottare inutilmente tra le beghe politiche o presunte tali, che nulla hanno a che fare con il mio modo di intendere la politica e di operare per risolvere i problemi di Sulmona”. E’ uno dei passaggi più significativi della lunga lettera con cui la sindaca di Sulmona Annamaria Casini, ha rassegnato le sue dimissioni decretando dopo due soli anni, la fine anticipata dell’amministrazione guidata per la prima volta da una donna. “La coalizione che ha sostenuto questo progetto oggi ha dimostrato di essere di fatto venuta meno, attraverso azioni ed omissioni indebolendo il progetto politico che doveva essere di reale cambiamento, per ideali e azioni. Oggi c’è stata l’ultima e più grave dimostrazione di come si stia giocando sulla pelle delle persone e della città. E a questo gioco io non ci sto. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità rispetto ad un progetto che non è solo del sindaco, ma è di un intero gruppo, una maggioranza incartata su discussioni sterili che poco hanno a che fare con il bene di Sulmona”. Quindi la stoccata ai giovani consiglieri che secondo il progetto civico da lei sostenuto, dovevano essere i giovani del cambiamento. “Non hanno avuto il coraggio nè la giusta maturità di affrontare in modo deciso i problemi per portarli ad una risoluzione positiva insieme o di rinunciare alla poltrona. Mi assumo, come ho sempre fatto, le mie responsabilità e anche per loro conto, con grande dolore e rammarico per tutto quanto avrei voluto continuare a fare per la mia città, ho deciso di concludere il mandato prematuramente”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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