Vertenza OMA, Blasioli scrive al senatore D’Alfonso

Vertenza Oma, il consigliere regionale PD Antonio Blasioli chiede al senatore Luciano D’Alfonso di attivare la filiera istituzionale, al fine di aprire al più presto un tavolo di confronto con il MISE, attraverso il sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessia Morani.

“Ho partecipato al presidio e all’incontro dei lavoratori Oma a rischio licenziamento, le rappresentanze sindacali e il Prefetto perché è indispensabile tutelare le maestranze e l’economia del territorio della provincia di Pescara – così il consigliere Antonio Blasioli– L’ottenimento dell’esercizio provvisorio è un risultato positivo, visto che il Tribunale che aveva sancito il fallimento della società, in un primo momento non lo aveva riconosciuto. Ora la produzione potrà continuare, esaurendo le commesse acquisite, ma sappiamo che se nei prossimi 3 mesi nessun soggetto rileverà la società ci troveremo punto e a capo.

E’ indispensabile attivare al più presto la filiera istituzionale, proseguendo il percorso avviato dalla Prefettura con la nota inviata dopo l’incontro del 4 novembre ai Ministeri di Sviluppo Economico e Interno, alla Presidenza del Consiglio e alla Regione Abruzzo. Ci auguriamo che la politica regionale faccia il proprio lavoro per assicurare le interlocuzioni giuste, a partire dall’imprenditoria locale, affinché con orgoglio tuteli questa realtà che dà lavoro a circa 325 lavoratori e 78 interinali, che negli anni a partire dal 1981 ha avuto una lunga tradizione nel settore, diventando un riferimento economico importante nella Valpescara. Interlocuzioni che dovranno essere inoltre estese anche ai colossi imprenditoriali nazionali come la Nuova Pignone per far in modo da rendere appetibile la società a nuove realtà imprenditoriali. 

Sono certo che attraverso il senatore D’Alfonso si possa arrivare all’attivazione di un tavolo ministeriale su cui confrontarsi sia sul difficile presente della società che sul suo delicatissimo futuro. Bisogna stringere i tempi, ora più che mai, per tutelare i lavoratori attraverso l’avvio delle procedure legate agli ammortizzatori sociali, ma anche per scongiurare la scomparsa di una realtà storica, seppure in grandi difficoltà, con la conseguente e problematica immissione sul mercato di un ingente numero di professionalità che hanno il diritto di essere ricollocare, perché riassumono nelle proprie storie le difficoltà di centinaia di famiglie abruzzesi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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