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Chieti è maglia nera d’Italia per le perdite idriche con il 71,7% dell’acqua immessa che si perde nella rete. La situazione in Abruzzo non è delle migliori, perché tre capoluoghi di provincia su quattro superano la media nazionale. Pescara è al 58,9%, L’Aquila al 50,7%. E’ quanto emerge dai dati, relativi al 2020, pubblicati dall’Istat alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua. Tra i cinque problemi ambientali piu’ preoccupanti, rileva ancora lo studio, per il 67,5% degli abruzzesi over 14 vi sono l’effetto serra o i cambiamenti climatici e per il 41,8% l’inquinamento di fiumi e mari.
L’unico comune abruzzese al di sotto della media nazionale dei comuni capoluogo e citta’ metropolitane, che e’ pari al 36,2%, e’ Teramo, con il 28,6%. Le perdite superano i cento metri cubi al giorni per chilometro di rete a Chieti e a Pescara. Nel capoluogo adriatico, nel 2020, tra l’altro, si sono registrati 74 giorni caratterizzati da misure di razionamento dell’erogazione idrica. All’Aquila, invece, la dispersione va dai 25 ai 39 metri cubi al giorni per chilometro di rete, mentre a Teramo il dato si ferma al di sotto dei 14 metri cubi. Dall’indagine, inoltre, emerge che, nel 2021, il 30,8% delle famiglie abruzzesi non si fida a bere acqua dal rubinetto, mentre il 18% lamenta irregolarita’ nell’erogazione di acqua.
