Bollette, spesa energetica + 44% rispetto al periodo pre crisi

Nonostante la lieve flessione dei prezzi registrata nell’ultimo semestre, il costo dell’energia continua a rimanere su valori fuori dall’ordinario. E’ quanto emerge da un’analisi di Confcommercio-Imprese per l’Italia sui costi energetici per le imprese del terziario. Il Prezzo Unico Nazionale (Pun) dell’energia elettrica e’ ancora elevato: negli ultimi due anni ha registrato livelli del tutto eccezionali (fino a 700 euro/MWh) e, nonostante oggi si sia riposizionato su valori piu’ vicini alla norma (tra i 100 e i 130 euro/MWh), il suo valore appare comunque pari ad oltre il doppio rispetto ai prezzi registrati nel periodo pre-crisi (2019). La crisi energetica del biennio 2021-2022 non puo’ considerarsi, quindi, ancora superata e i suoi effetti si faranno sentire anche nel prossimo futuro. Peraltro, le tensioni geopolitiche, alimentate ora anche dal conflitto in Medioriente che determina un ulteriore forte elemento di instabilita’ sui mercati, manterranno elevato il pericolo di fiammate nei prezzi dell’energia ben oltre il 2023. Se si considerano insieme le componenti “luce e gas”, la spesa per le imprese del terziario di mercato e’ stata, nel 2022, pari a 32,9 miliardi di euro ed e’ prevista ridursi, nel 2023, a 19,3 miliardi di euro (-41 per cento sull’anno precedente). Tuttavia, nel confronto con il 2019 (anno considerato di “normalita’ economica” sotto il profilo energetico) la spesa del 2023 risultera’ complessivamente maggiore del 44 per cento.

Inoltre, il caro carburanti continua a colpire duramente i trasporti e tutto il comparto della mobilita’. A settembre 2023, il prezzo medio della benzina alla pompa e’ stato superiore del 18 per cento rispetto all’anno precedente e del 26 per cento sul periodo pre-crisi (settembre 2019). Analoghe dinamiche caratterizzano il prezzo del gasolio. Di conseguenza, si stimano extra costi, su base annua, pari a circa 15 mila euro per ogni camion. Le recenti misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi dell’energia per imprese e famiglie (decreto legge 131/2023) andrebbero, dunque, fortemente potenziate, a cominciare dalla necessita’ di reintrodurre i crediti d’imposta energetici e di azzerare gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, analogamente a quanto fatto per il gas. Inoltre, sul caro carburanti si dovra’ assicurare continuita’ al beneficio del gasolio commerciale, indispensabile per la competitivita’ delle imprese di autotrasporto e utile al contenimento dell’inflazione, e rendere strutturale questo beneficio anche per i bus turistici che da fine agosto non ne usufruiscono piu’.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Fratelli d’Italia, parata di big della politica a Pescara

Partita la conferenza programmatica di FdI ‘L’Italia cambia l’Europa’ con cui il partito di maggioranza …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *