“Nell’offerta dei servizi pubblici digitali, la nostra Pubblica amministrazione (Pa) è tra le peggiori d’Europa; conseguentemente i tempi medi per il rilascio dei permessi e delle autorizzazioni sono tra i più elevati. Insomma, carte, timbri, moduli da compilare e attese agli sportelli sono vissuti da tanti imprenditori come dei veri e propri incubi. Per tanti cittadini, invece, quando ci si deve interfacciare con la macchina pubblica spesso si scivola in un profondo stato di angoscia. Non solo, con un miglioramento della qualità dei servizi pubblici che avanza a passo di lumaca, la cattiva abitudine della nostra PA di richiedere, in particolare alle imprese, dati e documenti che le amministrazioni già possiedono è diventata una prassi consolidata”. A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia. “Questi disservizi, riferisce ancora Cgia, hanno una ricaduta economica spaventosamente elevata. Elaborando alcuni dati pubblicati dall’Ocse, per le nostre Pmi il costo annuo ascrivibile all’espletamento delle procedure amministrative è di 80 miliardi di euro”.
La complessità nell’adempiere alle procedure imposte dalla Pa italia – viene ancora riferito dall’Ufficio studi Cgia – è un problema che in Italia è sentito da ben 73 imprenditori su 100. Tra i 20 paesi dell’Area dell’Euro solo in Slovacchia (78), in Grecia (80) e in Francia (84) la percentuale degli intervistati che ha denunciato questo problema è superiore al tasso riferito al nostro Paese. La media dell’Eurozona è pari a 57.