Caos all’ospedale di Pescara, in 40 aggrediscono i medici dopo la morte di un parente

La morte di un 60enne all’ospedale Santo spirito di Pescara nel reparto di oncologia ha scatenato l’ira di parenti e amici che hanno fatto irruzione nel nosocomio seminando il caos minacciando medici e distruggendo porte e strutture del piano. Dopo l’intervento di una guardia giurata, sono intervenute le forze dell’ordine che hanno riportato la calma.

“Chiediamo al Governo una risposta forte ed esemplare per garantire sicurezza e serenità ai medici e a tutti i professionisti sanitari. In sua assenza, siamo pronti a scendere in piazza e a manifestare”. Lo ha annunciato il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, commentando i fatti.

“È necessario un decreto-legge – spiega Anelli – che contenga provvedimenti di tipo normativo, come l’arresto in flagranza differita e la piena applicazione della procedibilità d’ufficio, ma anche organizzativo, come sistemi di videosorveglianza, controlli agli ingressi con metaldetector, presenza di vigilanti ma anche postazioni fisse delle forze dell’ordine”. “Il diritto alla salute che i professionisti della salute garantiscono – aggiunge – non può essere disgiunto dal diritto alla sicurezza. Senza sicurezza, difficilmente l’assistenza potrà essere garantita con la massima efficienza”

“Condanno fermamente l’odioso atto di violenza perpetrato da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara – dichiara il direttore generale della Asl, Vero Michitelli – Un reparto come l’Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un’aggressione così vile e gratuita. I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione”

“Dopo aver appreso la notizia delle violenze nel reparto di oncologia all’ospedale di Pescara ho chiamato il direttore generale della Asl, Vero Michitelli, per esprimere la solidarieta’ a tutto il personale colpito da questo vergognoso assalto e successivamente ho parlato con il prefetto della provincia di Pescara, Flavio Ferdani, al quale ho chiesto un intervento forte e deciso perche’ vengano puniti i responsabili di quanto accaduto”. Lo dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “Gli autori di questo gesto totalmente ingiustificabile – prosegue – appartengono a un clan familiare ben noto alle autorita’ di pubblica sicurezza, i cui componenti non sono nuovi a questi atti di prepotenza e di violenza, in particolare nelle occasioni in cui qualcuno dei loro sodali accede al pronto soccorso. Questi gesti non possono e non devono restare impuniti”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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