Cgia, boom dei prezzi delle materie prime, gas +48%

A causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la generale relativa situazione economica, per la Cgia di Mestre, l’Italia e’ a rischio, non immediato di stagflazione (aumento contemporaneo di inflazione e stagnazione). Dopo 16 giorni di guerra gli idici sono il boom dei prezzi di materie prime come nickel (+94%), gas (+48%) e granoturco (+30%) affiancati ad un crollo dei consumi. Un quadro economico – per la Cgia – che potrebbe verificarsi anche in Italia. Non nel 2022, anche se il trend sembra essere segnato: le difficolta’ legate alla post-pandemia, gli effetti della guerra in Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici rischiano, nel medio periodo, di spingere l’economia verso una crescita pari a zero, con una inflazione che si avvierebbe a sfiorare le due cifre. Per la Cgia la risposta e’ tagliare le tasse e la spesa corrente perche’ contrastare la stagflazione e’ un’operazione estremamente complessa. Operazioni, queste ultime, non facili da applicare in misura importante, almeno fino a quando non verra’ “rivisto” il Patto di Stabilita’ a livello europeo. E necessaria poi – per la Cgia – un’attenzione anche alla spirale “prezzi-salari” perche’ su 992 contratti di lavoro depositati presso l’Archivio nazionale dei contratti pubblici e privati del CNEL, al 31 dicembre scorso 622 risultavano scaduti (il 62,7%). Solo nella seconda parte del 2021, le associazioni datoriali assieme alle sigle sindacali ne hanno rinnovati 363. E’ evidente che con un numero elevato di contratti da rinnovare, le “responsabilita’” in capo alle parti sociali saranno importantissime. Con un’inflazione che quest’anno sfiorera’ il 4%, dobbiamo assolutamente evitare di alimentare la spirale “prezzi-salari” che verso la fine degli anni ’70 contribui’ a far schizzare il caro vita a un livello superiore addirittura al 20%. Cosi’ come in parte gia’ si sta facendo, con il rinnovo dei contratti nazionali va sviluppata maggiormente la contrattazione di secondo livello (territoriale o aziendale), potenziando, in particolar modo, il ricorso al welfare aziendale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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