Credito, crescono gli italiani alle prese con le rate

Si e’ ulteriormente allargata la platea di italiani che risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo: e’ pari al 51,4% della popolazione maggiorenne, l’11,8% in piu’ rispetto al 2022. Lo rivela l’aggiornamento relativo al I semestre 2023 della Mappa del Credito di Crif, secondo cui “la dinamica in atto riflette la ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da un finanziamento e anche dello sviluppo dei prestiti small ticket”. A livello pro-capite, nel primo semestre dell’anno in corso la rata media rimborsata ogni mese e’ pari a 322 euro (+5,6% rispetto a un anno fa), mentre l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – e’ pari a 34.875 euro (in aumento del +9,3% rispetto alla precedente rilevazione). La regione con la quota piu’ elevata di popolazione maggiorenne con almeno un rapporto di credito attivo e’ la Valle d’Aosta, con il 61,7% del totale, seguita dalla Toscana (con il 57,8%) e dal Lazio (con il 56,1%). All’estremo opposto del ranking si colloca il Trentino-Alto Adige, regione in cui solamente il 29,8% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo, preceduto dalla Basilicata (con il 41,5%) e dalla Campania (con il 44,1%).

Osservando in particolare i mutui, Crif nota un aumento delle rate (+13,5%) e dell’esposizione residua (+10,8%) maggiore rispetto al totale. Sono invece i prestiti finalizzati a crescere maggiormente nelle quantita’, sia come numero di soggetti che hanno almeno un contratto in corso (+12,3%), sia come contratti attivi (+11,9%). “In questa prima parte dell’anno, sia l’importo della rata mensile sia l’esposizione residua risultano in aumento non solo a causa della crescita dei tassi di interesse, ma anche per il persistere di un alto livello di inflazione che puo’ indurre le famiglie a ricorrere al credito per fronteggiare le aumentate spese – commenta Beatrice Rubini, Direttrice della linea Mister Credit di Crif – Nel complesso, l’incidenza dei mutui, in costante calo, oggi rappresenta il 19,3% del totale dei finanziamenti attivi, mentre sono i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc. a risultare la forma di finanziamento piu’ diffusa, con una quota superiore al 50% del totale. La quota di prestiti personali, pari al 30% del totale dei finanziamenti attivi, rimane sostanzialmente stabile e invariata”. Nel primo semestre, le regioni in cui i cittadini ogni mese sostengono la rata piu’ elevata sono il Trentino-Alto Adige, con 414 euro di media, la Lombardia (376 euro) e il Veneto (363 euro). Seguono l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con 348 e 343 euro. “Per interpretare questa dinamica – spiega Crif – va pero’ considerato che in queste regioni si rileva una elevata incidenza dei mutui, che presentano un importo da rimborsare piu’ alto rispetto alle altre forme tecniche considerate, senza tralasciare il valore degli immobili che potrebbe risultare superiore alla media. Inoltre, in queste regioni il reddito disponibile risulta tendenzialmente piu’ elevato della media”. Nel complesso, e’ al Sud e nelle Isole che si trovano le rate mensili piu’ leggere, soprattutto in Calabria, dove si attestano a 262 euro di media, in Molise (264 euro) e in Sardegna (269 euro) in virtu’ di una maggiore incidenza dei prestiti finalizzati, che hanno un importo piu’ contenuto rispetto alle altre forme tecniche.

Guardando al profilo dei soggetti con finanziamenti in corso, lo studio mostra che sono soprattutto gli appartenenti alle fasce di eta’ dai 30 ai 60 anni ad avere finanziamenti in corso. Infatti, sono oltre 3 persone su 4 nella fascia dai 41 ai 50 anni, mentre solo 1 su 4 nella fascia dai 18 ai 30 anni. Nelle fasce di eta’ “centrali” si concentra chiaramente la maggior parte della popolazione attiva, che potendo contare su un reddito da lavoro puo’ avere maggior propensione ad accendere finanziamenti. Per quanto riguarda il genere, sono in maggioranza gli uomini (58,5%) ad essere attivi nel mondo del credito, mentre per il 41,5% sono donne. Gli uomini hanno la tendenza ad utilizzare piu’ frequentemente il credito rispetto alle donne, con una media di contratti attivi pari a 1,2. La quota delle donne si alza pero’ se guardiamo ai mutui, arrivando al 45,7%, anche perche’ probabilmente per poter sostenere le rate piu’ elevate (tipiche di questa tipologia di finanziamenti rispetto alle altre) e’ preferibile suddividerle tra piu’ soggetti. I giovani dai 18 ai 30 anni sono piu’ attivi sui prestiti finalizzati, che rappresentano una possibilita’ meno impegnativa di approcciare il mondo del credito rispetto ai mutui o ai prestiti personali; mentre gli over 60, in generale, utilizzano meno il credito rispetto alla media della popolazione – con una percentuale di utilizzatori pari al 35,6% – ed hanno una maggior propensione all’utilizzo dei prestiti personali.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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