Cresa, i giovani investono sull’istruzione

Una societa’ nella quale i giovani, soprattutto le ragazze, investono molto sull’istruzione; critica invece la situazione della formazione professionale e del long-life learning. Elevata l’incidenza dei Neet, dei giovani che non studiano ne’ lavorano, e allarmante lo scarso possesso di competenze alfabetiche, numeriche e digitali. E’ il quadro che emerge da un focus su istruzione e formazione in Abruzzo pubblicato dal Cresa. Sale nel complesso il grado di istruzione della popolazione regionale. Segnali positivi provengono dall’incremento della quota di popolazione con elevato grado di scolarizzazione: gli incrementi degli ultimi anni sono particolarmente consistenti per i titoli di studio secondari di II grado (scuola superiore), buoni, ma meno robusti per quelli terziari (universita’): la quota di popolazione regionale tra i 25-64 anni con al massimo il diploma di scuola superiore supera nel 2016 il 42% per gli uomini e il 41% per le donne, quella con titolo universitario rispettivamente sfiora il 14% e supera il 20%. Particolarmente positivo anche il dato sulla continuita’ scolastica: il 55%, piu’ che nel resto del paese, dei giovani residenti si iscrive a corsi universitari nell’anno successivo al conseguimento del diploma. Buono anche il dato sull’abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni che si attesta nel 2016 sul 14% per la componente maschile e non raggiunge il 5% per quella femminile, valori nel complesso sensibilmente piu’ bassi di quelli delle principali ripartizioni territoriali (Obiettivo Europa 2020: <10%). Sotto il profilo della formazione scolastica e universitaria i dati mettono in evidenza forti differenze di genere a vantaggio delle donne. 

Critica la situazione della formazione professionale e di quella continua (long life learning) rilevata nel focus del Cresa su istruzione e formazione. In Abruzzo, come nel resto del Mezzogiorno, esigua e ampiamente al di sotto del livello minimo fissato da Europa 2020 nel 15% e’ la quota di popolazione 25-64 anni che ha partecipato ad attivita’ di istruzione o formazione (7%) dato che, per le donne, evidenzia anche un forte calo rispetto a dieci anni prima. La situazione non migliora se si considera la quota di popolazione maschile 18-24 anni con al massimo la licenza di scuola media inferiore che nel 2015 non risulta inserita in alcun programma di formazione (23%, 17/o posizione nella graduatoria regionale ordinata per valori decrescenti). Assai piu’ bassa la percentuale riguardante le donne (5%). A rendere piu’ preoccupante la situazione si aggiunge l’elevata percentuale di giovani (15-29 anni) Neet (not in Education, Employment or Training “non studente ne’ occupato ne’ in formazione”) che raggiunge in Abruzzo il 27% della popolazione maschile, in aumento dal 2004 di circa 14 punti percentuali, e il 19% di quella femminile, in calo rispetto a dieci anni prima di circa l’8%. Sotto il profilo di genere, nel complesso si osserva che, a differenza di quanto si registra per l’istruzione, particolarmente grave la carenza di formazione professionale e l’insufficienza di apprendimento permanente fatto registrare dalla componente femminile

 Scoraggiante il livello di competenze alfabetiche, numeriche e digitali degli abruzzesi, che riportano valori ampiamente inferiori alla media nazionale e superiori nel complesso solo a quelli del Mezzogiorno e si posizionano negli ultimi posti delle graduatorie delle regioni piu’ virtuose. E’ quanto emerge dal focus del Cresa su istruzione e formazione degli abruzzesi; evidenziato anche un basso interesse per la partecipazione alle attivita’ culturali. In Abruzzo, come nel resto del Paese, sono le donne a mostrare valori piu’ elevati in ambito alfabetico (200 contro 190) e gli uomini nel campo numerico (198 contro 189) e in quello dell’alta competenza digitale (17,6% contro 15%). Su quest’ultimo influisce negativamente la piu’ elevata percentuale di popolazione anziana femminile che fa osservare un livello di scolarizzazione inferiore a quello maschile cui si aggiunge la minore propensione delle donne non piu’ giovani a utilizzare i mezzi informatici anche a causa dei maggiori impegni derivanti dalla attivita’ di cura familiari che assorbono gran parte del loro tempo. Assai bassa nel 2015 la partecipazione ad attivita’ culturali, intendendo per partecipazione ad attivita’ culturali lo svolgimento una volta l’anno di almeno tre attivita’ tra: andare quattro volte al cinema; almeno una volta a teatro, musei e/o mostre, siti archeologici, monumenti, concerti di musica classica, opera, concerti di altra musica, leggere almeno quattro libri o un quotidiano almeno tre volte a settimana. Nel 2015 ha partecipato ad attivita’ culturali il 25% della popolazione regionale maschile e il 23% di quella femminile, valori che relegano l’Abruzzo nelle ultime posizioni della classifica delle regioni ordinate per valori decrescenti (rispettivamente 14 e 15 posto, seguito solo dalla Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, e, per gli uomini anche dalla Basilicata). Negli ultimi 10 anni presi in considerazione l’indicatore mostra un andamento decrescente, con un attenuarsi della differenza di genere che tuttora persiste a vantaggio degli uomini (-3% per la componente maschile e -1% per quella femminile).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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