Goletta Verde di Legambiente, 32% delle acque di mari e laghi inquinate

Il 32% dei campioni di acque marine e lacustri monitorate in 18 regioni dai volontari di Legambiente presenta limiti inquinanti oltre la legge. I dati sono i risultati delle campagne di Legambiente Goletta Verde e Goletta Laghi 2023 portate a termine con oltre 200 volontari analizzando le acque delle coste, foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago e 40 laghi.

Dal report Legambiente si evidenzia la preoccupazione dello stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa. Per quanto riguarda le acque delle nostre coste su 262 punti campionati da Goletta Verde, il 36% e’ oltre i limiti di legge: il 30% e’ stato giudicato “fortemente inquinato”, mentre il 6% ha ricevuto un giudizio di “inquinato”. In particolare, il 49% dei prelievi e’ avvenuto alle foci e il 51% a mare. Preoccupa anche la scarsa informazione ai bagnanti che accedono alle coste. Solo nel 15% dei punti visitati dai volontari di Goletta verde e’ stato visto il cartello informativo sulla qualita’ delle acque, obbligatorio per legge da molti anni ormai. Nel 73% delle foci analizzate non era presente alcun cartello che indicasse la criticita’ del punto ed il conseguente divieto di balneazione. Su 125 punti campionati da Goletta dei laghi in 40 laghi, il 23% dei campioni e’ risultato oltre i limiti di legge (29 su 125). Anche in questo caso i prelievi sono stati fatti nel 48% dei casi (60 su 125) presso le foci di canali e corsi d’acqua sfocianti nelle acque lacustri e il 52% dei prelievi eseguito a lago. Il 33% dei prelievi presso canali e corsi d’acqua e’ risultata oltre i limiti di legge contro il 14% dei prelievi effettuati nel lago.

“E’ un lavoro importante quello che facciamo grazie alle competenze che l’associazione mette in campo. Abbiamo costruito le campagne su tre pilastri – ha spiegato nel corso della conferenza stampa Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – il tema della depurazione delle acque, il tema delle aree protette e il tema dell’offshore. Sulla depurazione siamo nel 2023 a 47 anni di distanza della prima legge e abbiamo solo 56% dei depuratori conformi alla normativa europea. E questo ci porta ad aver pagato gia’ 142 milioni di euro di multa a spese dei contribuenti. Con questi soldi avremmo potuto aprire cantieri per realizzare fognature e depuratori. Chiediamo al premier Melon di nominare subito il nuovo commissario governativo per la depurazione delle acque. Non bastano i 600 milioni del Pnrr, sul tema della depurazione ne serviranno di piu’. Sul tema delle aree protette entro 2030 l’Europa ci chiede di proteggere del 30% il nostro territorio e oggi noi siamo all’11%. Bisogna procedere velocemente. Terza questione e’ quella energetica: c’e’ da fare un lavoro anche per diventare indipendenti dal punto di vista energetico. Ci sono 72 progetti di eolico offshore al ministero e chiediamo di valutarli e permettere la loro realizzazione. La gran parte dei cittadini sono sereni e felici di vedere le diffusioni delle rinnovabili”.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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