I 68 beni confiscati alle Mafie assegnati a 17 comuni in Abruzzo

Sono 68 i beni, soprattutto immobili e terreni, che sono stati confiscati alla criminalita’ e tornati nella disponibilita’ di 17 Comuni in Abruzzo. La “consegna” e’ avvenuta, simbolicamente, nel corso di una cerimonia nell’aula magna della scuola sottufficiali delle Fiamme gialle della frazione aquilana di Coppito, alla presenza del prefetto Bruno Frattasi, capo dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla Criminalita’ Organizzata. Presenti i prefetti delle quattro provincie abruzzesi, i sindaci dei territori interessati e i rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati nelle attivita’ di indagine. I beni oggetto dei sequestri hanno un valore di circa sei milioni di euro: villette a schiera, appartamenti all’interno di condomini, ma anche terreni e box auto. L’idea, come ha detto Frattasi, e’ di consentire l’utilizzo, da parte delle amministrazioni pubbliche, come luoghi di aggregazione, centri di ascolto, spazi per case famiglia, “per ridurre emarginazione e disagio”.

Il prefetto Frattasi ha precisato che, nonostante le 68 confische eseguite, l’Abruzzo “si posiziona nel panorama nazionale come fanalino di coda rispetto ad altre regioni come la Sicilia (6 mila unita’), la Calabria e la Campania (2 mila beni in totale)”. Secondo Frattasi, dall’analisi dei beni confiscati emerge la scelta delle mafie di investire in Abruzzo, anche in appoggi logistici, ma di non stabilirsi sul territorio.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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