Tra il 2010 e il 2020 il numero dei lavoratori negli enti locali abruzzesi è diminuito del 31 per cento, dato percentuale superiore alla media nazionale. Inoltre, il 67 per cento dei dipendenti, nelle amministrazioni, ha più di 50 anni, con due terzi dei comuni abruzzesi che non hanno in organico dipendenti con meno di 35 anni. Sono i dati diffusi da uno studio di ‘Abruzzo openpolis’ progetto delle fondazioni Openpolis, Hubruzzo, Etipublica, Gran Sasso science institute e Startingup.
Tra il 2010 e il 2020 gli enti locali in Abruzzo sono passati da 9 mila 370 a 6 mila 440 unità di personale (meno 31 per cento). Parliamo dei dipendenti degli oltre 300 comuni della regione, delle 4 province e delle unioni montane. In particolare, sono solo 558 i lavoratori e le lavoratrici nella fascia 30-39 anni e appena 57 (l’1 per cento) gli under 30. In Abruzzo, dai dati risulta una prevalenza degli uomini (3 mila 620, pari al 56 per cento) sulle donne. In Italia il 57 per cento del personale delle amministrazioni comunali è composto da donne. Percentuale che in Abruzzo viene raggiunta o superata da appena 58 comuni, circa 1/5 del totale. Di questi, in 14 sono assunte solo donne: 7 si trovano nella provincia dell’Aquila: Carapelle Calvisio, Collepietro, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Ofena, Rocca di Cambio e Villa Santa Lucia degli Abruzzi; altri 5 nel teatino: Lama dei Peligni, Villalfonsina, Fara San Martino, Pennadomo e Quadri) e 2 amministrazioni pescaresi, Abbateggio e Pietranico. Per quanto riguarda l’età, 2/3 dei comuni abruzzesi (205) non hanno nel proprio organico personale di età inferiore ai 35 anni. In sole 7 amministrazioni, tutte in provincia dell’Aquila e di Chieti, la quota di giovani è oltre il 50 per cento. In due di questi, a Villalfonsina e Collepietro, l’intero personale è composto da giovani donne.