Inail, da gennaio a giugno aumentano +8,9% di denunce per infortuni

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e giugno sono state 266.804 (+8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale (-5,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 28.855 (+41,9%). Lo comunica l’Istituto sottolineando che “i dati mensili sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus”. Il confronto tra il 2020 e il 2021, viene precisato “richiede pero’ cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, piu’ di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di ‘tardive’ denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 266.804, quasi 22mila in piu’ (+8,9%) rispetto alle 244.896 dei primi sei mesi del 2020, sintesi di un decremento delle denunce osservato nel trimestre gennaio-marzo (-10%) e di un incremento nel periodo aprile-giugno (+40%), nel confronto tra i due anni. Nei primi sei mesi dell’anno si registra un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere, occorsi cioe’ nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+17,9%, da 27.201 a 32.065 casi), che sono diminuiti del 33% nel primo bimestre di quest’anno e aumentati del 90% nel periodo marzo-giugno (complice il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno, a partire proprio dal mese di marzo), e un incremento del 7,8% (da 217.695 a 234.739) di quelli avvenuti in occasione di lavoro, calati del 9% nel primo trimestre di quest’anno e aumentati del 34% nel successivo trimestre aprile-giugno. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati e’ aumentato del 6,7% nella gestione Industria e servizi (dai 209.118 casi del 2020 ai 223.162 del 2021), del 7,3% in Agricoltura (da 12.068 a 12.950) e del 29,4% nel Conto Stato (da 23.710 a 30.692). Si osservano incrementi generalizzati in quasi tutti i settori produttivi tranne, in particolare, in quello della “Sanita’ e assistenza sociale”, che nei primi sei mesi di quest’anno presenta una diminuzione del 35,8% (sintesi di un +163% del primo bimestre e di un -68% del periodo marzo-giugno) degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto al pari periodo del 2020, pur distinguendosi ancora per numerosita’ di eventi, e nel settore dell’alloggio e ristorazione (-10,9%).

A livello territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-5,5%), al contrario delle Isole (+19,0%), del Sud (+17,0%), del Centro (+17,0%) e del Nord-Est (+15,6%). Tra le regioni si registrano decrementi percentuali solo in Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento e Lombardia, mentre gli incrementi percentuali piu’ consistenti sono quelli di Basilicata, Molise e Campania. L’aumento dal confronto dei primi semestri del 2020 e del 2021 e’ legato alla sola componente maschile, che registra un +17,6% (da 142.774 a 167.852 denunce), mentre quella femminile presenta un decremento del 3,1% (da 102.122 a 98.952). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+8,3%) sia gli extracomunitari (+15,4%) e comunitari (+2,2%). L’analisi per classi di eta’ mostra un calo solo tra i 15-19enni (-10,5%), con incrementi per la fascia tra i 20 e i 49 anni (+10,3%) e tra gli over 50 (+4,2%). Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate entro giugno sono state 538, 32 in meno rispetto alle 570 registrate nei primi sei mesi del 2020 (-5,6%).

Per il primo semestre si registra un aumento solo dei casi in itinere, passati da 85 a 94 (+10,6%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono stati 41 in meno (da 485 a 444, -8,5%). L’aumento ha riguardato solo le gestioni assicurative dell’Agricoltura (da 41 a 58 denunce mortali) e del Conto Stato (da 24 a 33), mentre l’Industria e servizi segna un -11,5% (da 505 a 447 denunce). Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 115 a 157), nel Nord-Est (da 107 a 118 casi mortali) e nel Centro (da 101 a 102). Il numero dei decessi, invece, e’ in calo nel Nord-Ovest (da 213 a 128) e nelle Isole (da 34 a 33). Il decremento rilevato nel confronto tra i primi sei mesi del 2020 e del 2021 e’ legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 60 a 51 (-15,0%), sia a quella maschile, che e’ passata da 510 a 487 casi (-4,5%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 485 a 463) e comunitari (da 32 a 18), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 53 a 57. Dall’analisi per classi di eta’ si segnalano incrementi per le classi 20-29 anni (sei decessi in piu’) e 40-54 anni (+28 casi), e decrementi in quelle 30-39 anni (-7 casi) e over 55 (-59 decessi, da 307 a 248 casi). Al 30 giugno di quest’anno risultano nove incidenti plurimi avvenuti nel primo semestre, per un totale di 23 decessi, 15 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa ad aprile, sette in provincia di Piacenza a giugno). Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, altri due, infine, per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi registrati tra gennaio e giugno erano stati quattro, con otto casi mortali denunciati.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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