Le denunce di infortunio di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 146, quattro in meno rispetto alle 150 registrate nel 2024, una in meno rispetto al 2023, otto in più rispetto al 2022, otto in meno sul 2021, 34 in più sul 2020 e due in più sul 2019. Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 0,62 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del marzo 2019 a 0,60 del 2025 (-3,2%) e diminuisca del 4,8% rispetto a marzo 2024 (da 0,63 a 0,60).
L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 67,9% del 2019 al 71,2% del 2025 (è stata del 79,4% nel 2024). Il calo ha riguardato solo la gestione industria e servizi, che passa da 133 a 125 denunce mortali, mentre l’agricoltura sale da 15 a 19. Parità nel conto Stato, con due casi in entrambi i trimestri. Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 34 a 37 denunce) e al Centro (da 27 a 29) e un calo nel Nord-Ovest (da 44 a 39), nel Nord-Est (da 31 a 30) e nelle Isole (da 14 a 11). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano il Veneto (+8), l’Abruzzo (+4) e la Basilicata (+3), mentre per i cali più evidenti l’Emilia Romagna (-6), la Puglia (-5), la Lombardia e la Sardegna (-4 casi entrambe). Il decremento rilevato nel confronto dei trimestri gennaio-marzo 2024 e 2025 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 141 a 136, mentre quella femminile passa da nove a 10. Aumentano solo le denunce per i lavoratori italiani (da 113 a 116), mentre scendono quelle degli stranieri (da 37 a 30). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra i 15-34enni (da 12 a 21), tra i 40-44enni (da 9 a 10), tra i 55-59enni (da 37 a 40) e tra i 70-74enni (da 3 a 4). Riduzioni tra i 35-39enni (da 9 a 8), tra i 50-54enni (da 31 a 20), tra i 60-69enni (da 26 a 21) e tra gli over 74 (da 4 a 3).