Inflazione: +1,2 per cento a marzo, +6,7 per cento in un anno

Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dell’1,2 per cento su base mensile e del 6,7 per cento su base annua (da +5,7 per cento del mese precedente). Lo ha riferito l’Istat in una nota. Secondo l’Istituto di statistica, l’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale e’ dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9 per cento di febbraio a +52,9 per cento), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3 per cento a +38,7 per cento), e, in misura minore, ai prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +3,1 per cento a +4,0 per cento) sia non lavorati (da +6,9 per cento a +8,0 per cento) e a quelli dei Beni durevoli (da +1,2 per cento a +1,9 per cento); i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6 per cento, come a febbraio). I Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4 per cento a +1,0 per cento). L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7 per cento a +2,0 per cento e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1 per cento a +2,5 per cento.

Per l’Istat su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +8,6 per cento a +10,2 per cento), mentre quelli dei servizi rimangono stabili (+1,8 per cento); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,8 punti percentuali di febbraio a -8,4). Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1 per cento a +5,0 per cento) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,3 per cento a +6,9 per cento). L’aumento congiunturale dell’indice generale e’ dovuto, per lo piu’, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+8,9 per cento) e in misura minore dei Beni alimentari lavorati (+1,0 per cento), dei Servizi relativi ai trasporti +0,9 per cento), dei Beni durevoli (+0,7 per cento) e degli Alimentari non lavorati (+0,6 per cento). L’inflazione acquisita per il 2022 e’ pari a +5,3 per cento per l’indice generale e a +1,6 per cento per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta del 2,6 per cento su base mensile, prevalentemente per effetto della fine dei saldi invernali, di cui il Nic non tiene conto, e del 7,0 per cento su base annua (da +6,2 per cento di febbraio).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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